Boom sempre più pronunciato di nuovi positivi al coronavirus e soprattutto un indice di trasmissibilità Rt che proiettano presumibilmente l’Italia verso lo scenario 4, l’ultimo ed il più grave secondo quanto previsto nel documento ‘Prevenzione e risposta COVID-19′ redatto dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Se dovessimo arrivare a questo livello, le misure potrebbero diventare molto più aggressive e a quel punto lasciare le scuole aperte potrebbe diventare davvero molto complicato.
E’ infatti molto probabile che il valore di Rt abbia superato l’1,5 registrato nel monitoraggio del ministero della Salute e Iss della scorsa settimana e riferito al periodo 12-18 ottobre.
Proprio questo valore Rt sopra 1,5 è uno degli elementi che delinea lo scenario più grave dell’epidemia. Attualmente, sulla base dei 4 scenari descritti nel documento Iss, l’Italia si colloca nello scenario 3, con una situazione caratterizzata da “trasmissibilità sostenuta e diffusa” del virus con “rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo” e valori di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra 1,25 e 1,5 .
Lo scenario 4 invece viene definito come una “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo” e prevede, in caso di persistenza, “misure molto aggressive”.
In questo scenario, si legge, “i valori di Rt regionali sono prevalentemente e significativamente maggiori di 1,5” ed uno scenario di questo tipo “potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi“.
Risulta evidente che se davvero l’Italia arriverà a breve allo scenario 4 una delle prime domande sarà: “la scuola chiuderà del tutto? Che succederà?”
Al momento la situazione dei contagi nelle scuole non è grave, anche se la Regione Puglia nelle ultime ore, ha deciso di chiudere tutto.
Secondo l’ultimo monitoraggio dell’ISS pubblicato dal Ministero della Salute nella settimana 12-18 ottobre “sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata (3,5% di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione). È tuttavia chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste”. Dati riportati anche dalla Ministra Azzolina.
E’ in corso il dibattito sulla tenuta delle istituzioni scolastiche e soprattutto sulla reale incidenza della scuola sul boom di contagi: da un lato gli esperti che ritengono la scuola un luogo sicuro per adesso e che invece bisognerebbe agire sulle attività fuori la scuola. Dall’altro lato, si pensa che, a prescindere dalla gestione sanitaria nelle scuole, gli alunni e il personale a scuola siano veicolo di trasmissione del virus covid-19.
Lo scenario 4, ad ogni modo, potrebbe anche cancellare tali posizioni perché le misure da adottare potrebbe davvero far chiudere “tutto” o quasi.
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