In alcune Regioni italiane i contagi tornano paurosamente a crescere. Tanto che una parte degli studenti delle scuole superiori non ha fatto in tempo a tornare in classe che a breve dovrà di nuovo svolgere la DaD al 100%. Sicuramente quelli dell’Abruzzo, dopo che il governatore, Marco Marsilio, con un’ordinanza firmata nella serata del 6 febbraio ha imposto “l’attivazione della didattica a distanza per 14 giorni, con decorrenza dal 08.02.2021, nelle scuole secondarie di secondo grado, su tutto il territorio regionale”.
Nel provvedimento viene evidenziato come il Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) abbia evidenziato “l’alto impatto che l’aumentata mobilità dovuta alla riapertura delle scuole e di comportamenti che non garantiscono il corretto distanziamento sociale” hanno sul “riacutizzarsi della circolazione del virus”.
Si tratta di dati non molto diversi da quelli emessi il giorno prima, con delibera ad hoc, dalla Regione Puglia, che nel documento contenente le “Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” ha scritto che “nel primo mese di apertura delle scuole” nella Regione “è stato registrato un aumento di 20 volte nelle fasce di età 6-10 e 14-18”.
A differenza di quanto accaduto “a partire dalla settimana del 2-8 novembre”, quando sono entrate in vigore le prime ordinanze regionali.
Situazione critica anche in Campania. L’Unità di Crisi della Regione, riunita per esaminare l’andamento epidemiologico, avrebbe comunicato del trend in crescita in atto in tutte le fasce dell’età scolastica, nel quadro di una crescita generale dei contagi in Campania, di cui da’ atto anche il verbale odierno della Cabina di Regia Nazionale: in dieci giorni di apertura delle scuole, dal 25 gennaio al 4 febbraio, in Campania sono 2.280 i positivi tra docenti, non docenti, studenti.
L’Unità di Crisi della Campania, scrive l’Ansa, seguirà quindi nei prossimi giorni l’evoluzione dei dati dei contagi nelle scuole e fornirà un parere al governatore Vincenzo De Luca sulla possibile chiusura della didattica in presenza nelle scuole superiori. La chiusura, se i contagi peggiorassero, ci sarà probabilmente a partire dal 15 febbraio.
Secondo Vincenzo De Luca “è del tutto evidente che questa situazione non la possiamo reggere“, ha aggiunto dicendo di parlare nelle vesti di “padre di famiglia”.
Parlando, quindi, di Lucia Azzolina, De Luca ha detto che è “il peggiore ministro che ha avuto l’Italia da Francesco de Sanctis in poi”, perché “ha esercitato in continuazione pressione sui dirigenti del mondo della scuola per far aprire sempre e comunque”.
Quindi ha concluso: “Vorrei che partissimo da una convinzione, che la priorità è tutelare la vita e salute dei nostri figli”.
Intanto, cresce proprio in Campania il popolo dei No Dad: si dicono pronti ad agire per le vie legali qualora lo stesso governatore Vincenzo De Luca, emani una nuova ordinanza che preveda la chiusura delle scuole.
“Abbiamo già allertato gli avvocati – hanno spiegato dal Coordinamento Scuole Aperte Campania – ed evidenziamo che ogni ordinanza sarebbe fuori legge visto che il Tar Campania si è già espresso per ben due volte in favore della riapertura delle scuole non solo sospendendo l’efficacia delle ordinanze ma uno dei due ricorsi presentati è stato accolto anche nel merito”.
I No Dad imputano a De Luca “una narrazione terroristica del contagio nelle scuole. Visto che le scuole superiori sono riprese in presenza da appena 4 giorni – dicono – non è evidentemente possibile imputare l’aumento dei contagi alle scuole superiori e più in generale è sbagliato parlare di contagi a scuola. Come può affermare con assoluta certezza che il contagio degli studenti, piccoli e grandi, è avvenuto a scuola?”.
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