Le vacanze natalizia si sono consumate circa per metà della loro durate. E già si fanno i conti con quando si tornerà a scuola. Le prospettive non sembrano delle migliori. I 78mila casi contati nelle ultime ventiquattr’ore hanno anche il sapore dell’avvertimento a dover riprendere in mano i comportamenti adottati nella primavera del 2020, quando scattò il lockdown, e poi ripresi in modo alternato lo scorso anno a partire dal mese di ottobre, quando moltissime classi si rifugiarono nella DaD. Ci si accorge che rispetto ad allora non è purtroppo stato fatto granché. È tutto dire che ad ammetterlo sono alcuni parlamentari del primo partito di Governo, il M5s, che si soffermano sulla numerosità degli alunni per classe.
“In circa 2 mila scuole italiane quasi 400 mila studenti studiano in classi sovraffollate. Sono quasi 14 mila le cosiddette classi pollaio, da 27 fino addirittura a 40 alunni”, hanno dichiarato in una nota i membri del Comitato Istruzione e Cultura del M5s Lucia Azzolina (coordinatrice), Luigi Gallo, Marco Bella, Michela Montevecchi, Annalaura Orrico.
“Si parla da anni di questa piaga ma – continuano – nell’ultimo anno scolastico colpito dal Covid non si è proseguito quel lavoro iniziato nel 2020 che con un investimento di 2 miliardi di euro per il personale e per lavori di edilizia aveva permesso di ridurre il numero di alunni anche ricavando nuovi spazi (ben 40 mila aule in più)”.
I deputati grillini ricordano “poi che non è più obbligatorio il metro di distanziamento in classe” e quindi “il problema rischia di esplodere”.
“Dobbiamo lavorare in questa direzione per evitare il ricorso alla dad. I vaccini restano lo strumento principe per la lotta al virus, ma non possono essere l’unico”, continuano gli esponenti del M5s, che poi attaccano l’attuale numero uno del dicastero bianco di Viale Trastevere.
“Il percorso avviato nel 2020” con l’inizio della cancellazione delle classi pollaio, scrivono ancora i pentastallati, “è stato interrotto però dal ministro Bianchi”.
Anche Vittoria Casa (M5s), presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera, si scaglia contro eventuali chiusure delle scuole per l’attività in presenza: ” Tutti gli indicatori disponibili hanno evidenziato gli enormi danni psicologici e formativi di due anni di ricorso alla Dad. Occorre dunque usare questo periodo di pausa per mettere le scuole in sicurezza e riconsiderare le regole complessive delle quarantene”.
Casa si rivolge al CTS, chiedendo che “tenga conto dell’impatto sulle strutture sanitarie della nuova variante e, allo stesso tempo, del potenziale danno che un eventuale ricorso alle lezioni da remoto porterebbe alla salute degli alunni. Occorre avere coraggio ed essere determinati portando avanti interventi concreti: rafforzamento delle ASP, distribuzione gratuita delle mascherine Ffp2 e screening costanti. La scuola in presenza va garantita in ogni modo”.
Si fa sentire anche la Rete Nazionale Scuola in Presenza, che esprime “fortissima preoccupazione per alcune dichiarazioni da parte di rappresentanti delle Istituzioni riguardanti la ripresa delle lezioni dopo le festività natalizie” e anche contrarietà all’idea di introdurre il Green pass nelle scuole lanciata da Matteo Ricci, presidente delle Autonomie locali italiane. Poi ci sono altri sindaci che minacciano sin d’ora di tenere le scuole chiuse.
“Sul piano degli studi scientifici, sappiamo ormai che la scuola è uno degli ultimi setting di contagio, stante la rigidità dei protocolli previsti al suo interno, e che la contagiosità si attesta su percentuali che gravitano intorno al 2% della popolazione scolastica. La stessa comunità scientifica, peraltro, è ormai concorde – sottolinea la Rete per la scuola in presenza – sui gravissimi danni causati dalla chiusura delle scuole e dalla didattica a distanza sulla salute di bambini e ragazzi e sul piano psicologico, sociale, cognitivo, relazionale”.
La Rete cita anche “i dati della Società Italiana di Pediatria”, secondo la quale “sono aumentati del 147% gli accessi per ‘ideazione suicidaria‘, seguiti da depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78.4%). Queste evidenze stanno distruggendo intere famiglie e Comunità”.
“È per questo che la Rete Nazionale Scuola in Presenza diffida sin d’ora il governo e gli enti locali da qualunque provvedimento che limiti il diritto alla Scuola in presenza dei minori” e rivendicano “la riapertura regolare delle Scuole dopo le festività”.
Anche il il leader di Italia Viva, Matteo Renzi nella sua e-news, si scaglia contro eventuali chiusure delle scuole: dopo avere detto che “il Covid, per chi si è vaccinato, si sta “raffreddorizzando”, perché “dicono gli esperti” che è “meno aggressivo e più contagioso”, Renzi teme che “con queste regole, la scuola torna in DAD di fatto prima della fine di gennaio”.
E lancia una proposta: “Vaccini obbligatori sul lavoro, Green Pass solo ai guariti e ai vaccinati, anticipo della terza dose (in Francia stanno andando a tre mesi, in Israele sono pronti alla quarta dose), ma basta quarantene ai vaccinati. Basta! Le restrizioni devono valere SOLO per i NoVax e per i positivi finché sono positivi, come peraltro hanno annunciato ieri negli Stati Uniti“. Infine, per l’ex premier “più che continuare a fare tamponi, è necessario investire sui vaccini”.
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