Sull’evoluzione del Covid-19, la ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini è ottimista: se “aprile sarà il mese del ritorno a scuola, almeno per buona parte degli studenti”, “maggio segnerà il progressivo ritorno alla vita. Non facciamo promesse campate in aria, ma stavolta siamo davvero all’ultimo miglio, ecco perché dobbiamo tenere duro”. Intervista dalla Repubblica, l’ex numero uno dell’Istruzione dice che “gli italiani sono stanchi, dopo 13 mesi di sacrifici, lo capiamo. Adesso tuttavia si può pensare alle prime riaperture nelle prossime settimane”.
Apertura per tutti fino alla prima media, però…
La scuola, lo ha detto pure il Consiglio di Stato, aprirà quindi anche nelle zone rosse. Il Governo ha deciso che da mercoledì 7 aprile saranno oltre 5 milioni gli studenti in presenza su poco più di 8 milioni totali.
L’ufficialità è arrivata con il decreto Covid pasquale approvato dal CdM nella serata dell’ultimo giorno di marzo: nel decreto è stato previsto il ritorno a scuola in presenza ovunque fino alla prima media, anche nelle zone rosse; mentre nelle zone arancioni gli alunni saranno accolti in classe fino alla terza media. E così anche nelle scuole superiori, dove si continuerà con il 50% di presenza di studenti.
Se sulla chiusura della scuole alle Regioni è stato messo il “bavaglio” con una precisa disposizione contenuta nel decreto Covid, che impedisce ai governatori di attuare ulteriori restrizioni rispetto a quanto stabilito dal CdM, rimane comunque la possibilità teorica che ad intervenire con provvedimenti di chiusura ulteriore possano essere i sindaci. Una eventualità messa in luce anche dalla ministra dell’Istruzione uscente Lucia Azzolina.
Il cambio di passo
La ministra forzista Gelmini guarda però oltre: è convinta che “con altri 8 milioni di vaccini in arrivo ad aprile avremo un cambio di passo”.
Poi dice che il premier Mario Draghi “sta compiendo un miracolo di mediazione tra sensibilità diverse tra loro”.
“Siamo tutti impegnati per evitare altre vittime. Le decisioni le prendiamo sulla base dei numeri”. E “col decreto varato, appena i dati lo consentiranno, si potrà subito intervenire e alleggerire i vincoli”, aggiunge.
Riguardo il nuovo stock di 2,8 milioni di vaccini che era atteso per marzo e poi entro Pasqua, Gelmini dice che “le 500 mila dosi di Moderna sono già a Pratica di Mare, il milione e 300 mila di AstraZeneca arrivano oggi e il milione di Pfizer è già arrivato. Il generale Figliuolo come il capo della Protezione civile Curcio stanno facendo un gran lavoro. Ma quel che conta è che ai sette milioni di vaccini arrivati a marzo si sommeranno nelle prime settimane di aprile altri 8 milioni. La svolta nel secondo trimestre con 50 milioni di dosi”.