Ora si può dire con certezza: nel mese di febbraio entreranno in vigore delle nuove regole sulla gestione del Covid nelle scuole e renderanno anche meno stringente il possesso del Green pass per la presenza in alcuni luoghi dove oggi è ritenuto indispensabile. I provvedimenti arriveranno attraverso un decreto o Dpcm nei primissimi giorni del nuovo mese. La conferma è arrivata il 27 gennaio dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: dopo l’annuncio della settimana scorsa, quando Sileri aveva parlato già di “rimodulazione delle regole attorno ai vaccini e al Green pass”, il sottosegretario ha detto che “l’alta percentuale di vaccinati e il virus meno temibile ci permettono” di dire che “nelle prossime settimane ci sarà un cambiamento radicale della nostra vita, un progressivo ritorno alla completa normalità”.
Per il rappresentante del Governo Draghi, è ormai assodato che “circolazione del virus” sia oggi “un po’ meno temibile rispetto alla variante delta”: questo ci permette “la rimodulazione di alcune regole e la rimozione della burocrazia che – ha spiegato Sileri – oggi serve per l’uscita dagli isolamenti”.
Tra le novità che dobbiamo aspettarci, ha continuato il sottosegretario, è la modifica della “durata del Green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale”.
Poi Sileri ha sottolineato che “bisogna anche rimodulare le regole per la scuola visto che anche tra i ragazzi e le ragazze aumentano i vaccinati. I provvedimenti verranno fatti sulla base dei dati ma direi che ormai ci siamo”.
Il medico ha quindi annunciato che non “servirà avere un obbligo per tutti: bisognerà, nel tempo, passare ad una vaccinazione per il Covid fatta come quella per l’influenza, ovvero rivolgendosi soprattutto alle categorie più fragili. Anche questo però ce lo diranno i dati”.
Da una larga fetta della maggioranza, Lega in testa, del resto giungono dichiarazioni dello stesso tenore di quelle pronunciate da Sileri.
E pure dall’opposizione. Molto polemico è Lino Ricchiuti, viceresponsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia: “Se chiunque può entrare in Italia dal primo febbraio, perché gli italiani per lavorare e spostarsi devono usare super green pass? Il senso logico di tutte queste oppressioni sul popolo italiano qual è? Perché non le stesse regole per tutti?”, ha sottolineato Ricchiuti.
Il riferimento è anche alla scuola, dove gli alunni vanno in quarantena in base all’età: con una disparità enorme tra gli alunni dell’infanzia (un solo contagiato per andare tutti in DaD) e il secondo ciclo (tre studenti per andare in DaD): tra i più piccoli, ci sono casi, oggi, che a seguito di contagi continui rimangono a casa per molti più giorni dei dieci canonici.
Sembra che sia imminente una Circolare prodotta dai ministeri dell’Istruzione e della Salute, che andrebbe a cancellare, solo per gli asintomatici, l’obbligo di presentazione del certificato medico per rientrare in classe dopo il Covid: dovrebbe bastare, queste sono le ultime indiscrezioni, un semplice tampone negativo e nemmeno molecolare di una struttura pubblica. In pratica, per chi non ha subito ripercussioni a seguito del contagio, potrebbe addirittura bastare un test negativo della farmacia.
Di sicuro, rimarrà in vita la differenza tra allievi vaccinati o guariti dal Covid e chi non lo è. Come è molto probabile la riduzione delle quarantene da dieci a sette giorni.
Il Governo, inoltre, intende cancellare il ricorso alla DaD per gli alunni vaccinati della primaria non contagiati che hanno due compagni positivi in classe: “Nei casi di positività che fanno scattare la Dad, i ragazzi si intendono in auto sorveglianza e non più in quarantena”, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
Una delle novità più importanti sarebbe, poi, quella di cancellare l’ossessione dei test rino-faringei: basta tamponi, se non per il rientro sui banchi dopo l’infezione.
Le decisioni sarebbero giunte al termine di un confronto tra i rappresentanti delle Regioni, del ministero della Salute, del Consiglio superiore di sanità e dell’Istituto superiore di sanità. Ora, il passaggio successivo sarebbe quello di accogliere il tutto, con le limature finali, con un un decreto del Governo o un Dpcm. Elezione del nuovo Presidente della Repubblica permettendo…
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