Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione presso il ministero della Salute
“Sta crescendo la percentuale di persone che hanno effettuato la prima dose ma la sfida di questi giorni è quella di completare il ciclo vaccinale“, afferma Silvio Brusaferro, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid-19 della Cabina di Regia.
I dati aggiornati al 5 luglio indicano che le varianti a livello globale crescono. La variante alfa è dominante mentre stanno crescendo gamma, delta, kappa. Le varianti delta e kappa crescono e coinvolgono sempre più province italiane. La variante delta è più trasmissibile di quella alfa e tenderà nelle prossime settimane a diventare dominante nel nostro Paese.
Il Presidente Brusaferro entra nel dettaglio del quadro epidemiologico: “La curva mostra una crescita nell’incidenza dei contagi, siamo tornati ai valori di 2 settimane fa (aumentano i casi diagnosticati in diverse regioni). Il dato positivo è l’occupazione dei posti letto di terapia intensiva che resta attorno al 2%. Il quadro generale mostra un Rt compatibile con lo scenario 1. Ma alcune regioni passano da un rischio basso a uno moderato. La circolazione della variante delta è in aumento anche laddove ci sono delle coperture vaccinali”.
E raccomanda: “Raggiungere quanto prima una elevata copertura vaccinale della popolazione, a partire dalle popolazioni più fragili”.
“Sebbene si stia procedendo nella vaccinazione degli italiani, dobbiamo farlo velocemente anche in previsione dei contatti con i Paesi confinanti”.
Il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza: “Piccola inversione di tendenza. Può destare una certa preoccupazione la situazione internazionale. Spagna e Portogallo, ad esempio, hanno un’incidenza che tende ad aumentare in maniera importante; e abbiamo al di fuori dell’Ue il Regno Unito che sta sui 30mila casi giornalieri nonostante un’elevata percentuale della popolazione vaccinata”.
La variante inglese ci insegna: noi non sappiamo se raggiungeremo mai l’immunità di gregge, per una serie di fattori (se vaccineremo tutta la popolazione compresi i bambini, e altri fattori), ma il punto è che “una variante che corre di più è una variante che ha un R0 più alto e ciò comporta che automaticamente quella soglia che controlla l’epidemia si alza. Dobbiamo quindi vaccinare davvero molto“.
E continua: “La situazione europea non ci consente di rilassarci. Inoltre abbiamo la circolazione di tante varianti”.
Infine la raccomandazione: “Ricordiamoci che all’aperto non c’è obbligo di mascherina ma se ci sono aggregazioni – dice in riferimento agli Europei di calcio – continuiamo a portare la mascherina“.
Sulla terza dose Gianni Rezza dichiara: “Un richiamo sarà nelle cose – dice possibilista – anche se non sappiamo quando e come”.
E precisa: “La domanda è: con lo stesso vaccino o con un vaccino adattato alle varianti?” Quindi spiega: “Molte case farmaceutiche lavorano al vaccino adattato alla variante beta,” ma la terza dose potremmo anche doverla fare con ciò che abbiamo oggi a nostra disposizione.
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