Il ritorno a scuola sembra aver influito sulla curva dei contagi da Covid-19 in Italia. Secondo i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, tra il 23 e il 29 settembre si è registrato un aumento dell’incidenza dei casi diagnosticati, pari a 21 casi ogni 100.000 abitanti, rispetto ai 16 casi della settimana precedente. L’indice di trasmissibilità Rt, basato sui ricoveri ospedalieri e aggiornato al 2 ottobre, ha raggiunto 1,20, evidenziando un aumento rispetto alla settimana precedente.
Le fasce di età maggiormente colpite restano quelle più anziane, in particolare tra gli 80 e i 90 anni e oltre. Questo dato è preoccupante, dato che questi gruppi di popolazione risultano essere i più vulnerabili in termini di conseguenze gravi legate al virus.
Come riporta Rainews, sul fronte delle varianti, i dati preliminari relativi a settembre 2024 mostrano una co-circolazione di diverse sotto-varianti di Covid-19, con una predominanza di KP.3.1.1, mentre cresce il numero di casi legati al lignaggio ricombinante Xec. In particolare, la variante Xec ha attirato l’attenzione degli esperti per il suo “vantaggio di crescita” stimato al 3,8% al giorno, pari a un incremento settimanale del 27%. Questo la rende attualmente una delle varianti a crescita più rapida a livello globale.
In Italia, la variante Xec era stata già individuata a luglio in Veneto e Trentino Alto Adige, ma solo nelle ultime settimane è stata notata la sua rapida diffusione. L’esperto Honey, in un post su X, ha sottolineato come questa nuova variante sembri avere un impatto potenzialmente rilevante nel prossimo futuro.
Gli esperti rimangono cauti, ma continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, considerando che le scuole e le attività autunnali potrebbero contribuire ulteriormente all’aumento dei casi. Il consiglio rimane quello di adottare misure preventive e mantenere alta l’attenzione, soprattutto per le categorie più vulnerabili.