Per l’anno scolastico 2022-2023 il rientro in classe sarà essenzialmente un rientro ordinario come in periodo pre Covid. Poche blande misure caratterizzeranno il ritorno a scuola. L’argomentazione del Governo? “Nonostante gli interventi nel setting scolastico possano essere specifici, è necessario sottolineare che la scuola si inserisce nel contesto più ampio della comunità, per cui le misure applicate in ambito scolastico, affinché possano essere effettivamente efficaci, devono tenere conto ed essere preferibilmente omogenee con le misure previste in ambito comunitario”.
Insomma, l’idea di fondo è che per la scuola non si possano prevedere misure più restrittive di quelle imposte al resto della società e nei diversi contesti. Ciò non toglie – leggiamo nel documento dell’ISS – che potrebbero rendersi necessari “ulteriori interventi da modulare progressivamente in base alla valutazione del rischio”.
Sul tema, di recente è intervenuta Ivana Barbacci, segretaria nazionale Cisl scuola, dichiarando: “Nel caso i dati relativi alla pandemia dovessero peggiorare sarei favorevole al ritorno dell’obbligo vaccinale e di tutte le altre restrizioni in classe, come l’uso della mascherina obbligatoria. Sarebbe giusto tornare ad adottare queste misure, ma solo in presenza di dati scientifici”.
I lettori della Tecnica della Scuola cosa pensano in merito all’eventuale ritorno del vaccino obbligatorio (per oltre il 90% si tratterebbe della quarta dose) e della mascherina da indossare in classe durante la lezione?
La nostra redazione raccoglie il parere dei suoi lettori sull’argomento, per fare il punto sugli umori del mondo della scuola in relazione alle questioni sanitarie.
In sintesi, se i contagi da Covid-19 dovessero aumentare in autunno, saresti favorevole o contrario al ritorno all’obbligo vaccinale di tutto il personale scolastico (docenti, Ata e ds) e all’obbligo della mascherina in classe?
A seguire il riepilogo delle misure di base e delle eventuali ulteriori misure da legarsi all’andamento della pandemia.
Fattori determinanti da tenere in considerazione nella definizione delle misure – secondo quanto stabilisce l’Iss nel documento con le indicazioni per il prossimo anno scolastico – “sono rappresentati, in sintesi, dall’intensità della circolazione virale, dalle caratteristiche delle varianti virali circolanti, dalle forme cliniche che esse possono determinare in età scolare e non, dalla copertura vaccinale anti COVID-19 e dal grado di protezione nei confronti delle infezioni, delle forme severe di malattia e dei decessi conferito dalle vaccinazioni e dalla protezione indotta dalle pregresse infezioni, dalla necessità di proteggere soggetti fragili a maggior rischio di malattia severa”.
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