L’autore e intellettuale, Paolo Giordano, sul Corriere scrive: “Le fratture della modernità si sviluppano velocemente e si muovono su piani diversi: sociale, economico, sanitario. Non possiamo prevedere i grandi eventi imprevisti che ci aspettano domani. Ma possiamo mettere in campo le contromosse oggi“. E l’osservazione chiama in causa automaticamente la scuola. Quali contromosse abbiamo predisposto oggi per far fronte agli imprevisti di domani? La giusta battaglia sui vaccini è divenuta la strategia unica di contrasto al Covid nelle nostre classi, che tuttavia – lo ricordiamo – restano sovraffollate (il ministro punta solo sul calo demografico) e senza impianti di areazione.
Un argomento che abbiamo trattato nella diretta della Tecnica della Scuola Live. Il dirigente Alfonso D’Ambrosio, per contrastare l’epidemia nei proprio plessi, è ricorso a degli efficaci sanificatori, tuttavia – spiega – lui è un chimico e la sua formazione gli ha consentito di fare le scelte corrette, ma “il tema è: i dirigenti scolastici non sono tenuti a conoscere questioni come fotocatalisi, metri cubi per ora di riciclo, sanificazione ad aria o a superficie,” e via dicendo.
“Noi abbiamo fatto una scelta forte, quella di installare un VMC, un impianto di ventilazione meccanica controllata (ovviamente è stato il Comune a farlo), e altri VMC in altri plessi, con impiantistica a carico dell’ente locale, per una spesa di circa 3mila euro a classe che ci ha permesso di avere zero contagi interni, e parliamo di qualcosa che è presente sul mercato da circa 20 anni”.
E cita anche, come soluzione, il sanificatore con fotocatalisi certificato dall’università, che ha un costo attorno ai mille euro.
Ma il punto è sempre lo stesso: non sono i dirigenti scolastici a doversene occupare, perché non ne hanno le competenze. “Bisognerebbe istituire un gruppo di esperti per due settimane che definisca le caratteristiche degli interventi nelle scuole, i dirigenti non devono essere fisici o chimici,” conclude D’Ambrosio.
E alla sua voce si aggiunge quella di Mario Rusconi, presidente dell’Anp Roma: “Le maggiori responsabilità sono degli enti locali, sono loro che dovrebbero fornire alle scuole le suppellettili, dai purificatori o sanificatori alle stesse mascherine, sarebbero a carico di Regioni, Comuni, Province, basta prendersela sempre col ministero dell’Istruzione, ognuno si assuma le sue responsabilità”.
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