“A causa delle nuove misure, il numero dei destinatari delle mascherine FFP2 è aumentato in modo significativo. Di conseguenza, l’incremento di circa 45 milioni del fondo per l’emergenza epidemiologica 2021/2022, essendo dimensionato su una platea costituita da studenti e personale delle sole scuole secondarie, potrebbe risultare insufficiente per fornire tali mascherine anche ad alunni e personale delle scuole primarie”. A porre l’accento sulla criticità mascherine Ffp2 è Antonello Giannelli, Presidente nazionale ANP.
Continua Giannelli: “Occorre dunque che il decisore politico stanzi ulteriori somme per adeguare il fondo all’aumentato fabbisogno estendendo l’applicazione del protocollo di intesa, o, meglio ancora, assegnandole direttamente alle istituzioni scolastiche”.
Conclude il Presidente ANP: “Del resto, è necessario che anche in questa fase di gestione dei casi di contagio sia possibile assicurare quell’uniformità di trattamento che le istituzioni scolastiche, in assenza di nuove risorse, stanno comunque tentando di garantire attingendo a ciò che resta del fondo per l’emergenza – istituito dal decreto sostegni-bis – oramai ampiamente utilizzato”.
In alternativa, qualora lo Stato non intervenisse con un ulteriore carico di Ffp2 a favore del personale scolastico e degli alunni in regime di auto-sorveglianza, saranno le famiglie a farsene carico. E non sarebbe l’unica spesa ad alleggerire le tasche dei genitori degli studenti. Sui tamponi per il rientro in classe si è aperto un altro preoccupante capitolo.
Un argomento di cui parla anche il nostro direttore Alessandro Giuliani ai microfoni di Radio Cusano.
A commento delle nuove misure anti contagio nelle scuole e con riferimento, in particolare, al salto da 1 a 5 contagi nella scuola dell’infanzia e primaria per autorizzare rispettivamente la sospensione delle lezioni e la DaD, Giuliani dichiara: “I sistemi di protezione stanno clamorosamente venendo meno: è questa la grossa novità, oltre al fatto che la gestione dei tamponi viene delegata alle famiglie, il tutto a pagamento, con un importante carico finanziario per loro”.
“Che fine hanno fatto le Asl? – protesta il direttore – e come mai ci è stato detto a novembre che sarebbero intervenuti i militari? E che fine hanno fatto i test a tappeto? Tutto questo sta creando un certo disorientamento sia nelle scuole che nelle famiglie”.
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