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Covid scuola, contagi in aumento. Serafini (Snals): era inevitabile senza distanziamento

“Il Governo ha irresponsabilmente eliminato l’indicazione del distanziamento e ridotto le misure di sicurezza nelle scuole. Inevitabili così nuove chiusure delle scuole e la didattica a distanza,” è un’osservazione della segretaria generale Snals Elvira Serafini.

Parole di protesta che si sommano a quelle relative al Pnrr che per la scuola, prevedrebbe solo interventi strutturali senza azioni concrete per l’incremento stabile degli organici. Una scelta che rende impossibile – afferma la segretaria Snals – ridurre il sovraffollamento delle classi, causa principale di rischio del contagio.

Queste le principali ragioni che hanno portato lo Snals-Confsal a interrompere le relazioni sindacali e a proclamare lo stato di mobilitazione del personale della scuola.

Una mobilitazione alla quale sono quasi tutte le sigle sindacali ad aderire.

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Le richieste dei sindacati

Le sigle FLC CGIL, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL E GILDA UNAMS polemicamente dichiarano: chiediamo risorse e riceviamo tavoli.

E al Governo chiedono:

  1. Rinnovo contrattuale
    Sia rispetto al comparto della pubblica amministrazione sia rispetto al comparto Scuola, Università e  Ricerca, solo la scuola è ancora senza atto di indirizzo all’Aran. Nessun tavolo negoziale è stato avviato, né risorse adeguate sono state inserite nella Legge Finanziaria all’esame del Parlamento.
  2. Organico Covid
    L’organico di emergenza utilizzato in pandemia per garantire le misure di sicurezza nelle scuola e per sdoppiare le classi troppo numerose.
    Per questo organico sono previste risorse solo per il personale docente, non per il personale Ata.
  3. Classi troppo numerose
    Un tema così sensibile, che con il perdurare della situazione di emergenza sanitaria, appare non più rinviabile, che doveva portare ad una riduzione di alunni per classe, non solo nei grandi centri urbani ma su tutto il territorio nazionale avviene a organico invariato, con una distribuzione interna.
  4. Misure a costo zero disattese
    Le misure legate a situazioni professionali come quella dei dirigenti amministrativi facenti funzione, o attinenti al lavoro del personale come il blocco della mobilità per legge, invece che regolato per contratto, sono due esempi di misure che possono essere prese a costo zero.
  5. Precariato
    Quello legato al personale precario è un obiettivo sul quale nessun confronto è stato aperto. Il Patto per la Scuola sottoscritto ad aprile contiene misure che vanno in tale direzione ma a questo Patto non è mai stato dato seguito.

Ministro, scenda in piazza!

Anche i dirigenti si preparano allo sciopero. “Comportamento indegno e vergognoso del Governo nei confronti dei dirigenti. Se per essere ascoltati bisogna disobbedire, scenderemo in piazza”. Così Attilio Fratta, presidente di Dirigentiscuola, il sindacato dei presidi, che interviene sulle mancate risorse da parte dell’esecutivo nella Legge di Bilancio.

E provocatoriamente chiede al ministro Patrizio Bianchi di unirsi alla protesta: “Per il governo la scuola è l’ultimo problema, – dichiara il presidente di Dirigentiscuola – passato il Covid i riflettori si sono spenti. I dirigenti e la scuola sono considerati l’ultima ruota del carro e il ministro Bianchi dà l’impressione di avere le mani legate. Invitiamo il ministro a unirsi con noi nella protesta e a scendere in piazza, per ridare finalmente dignità alla scuola e alla sua dirigenza”.

Carla Virzì

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