“I numeri dei contagi sono superiori nei giovani che non hanno praticato sport durante la pandemia”, così la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia sul proprio profilo Facebook, a commentare lo Studio IEO – Istituto Europeo di Oncologia.
La sottosegretaria è per questa ragione contraria all’ipotesi di chiusura delle attività sportive, dato che – come pare – questo tipo di misura non abbia efficacia nel ridurre il contagio da Covid-19 in bambini e adolescenti.
“Il numero di positivi – continua la sottosegretaria – è stato addirittura superiore in chi non ha mai praticato sport durante la pandemia, il 12%, rispetto a chi si è allenato, il 9%”. Dati rilevati dallo studio Covid-19 e Attività Sportiva in Età Giovanile, proposto dallo IEO, Istituto Europeo di Oncologia di Milano, in collaborazione con UISP, Unione Italiana Sport.
E ancora: “Dallo studio condotto dai ricercatori IEO è stato messo in luce come gli sportivi non siano stati un vettore di contagio per i nuclei famigliari. Infatti, non è stato riscontrato un aumento di contagi all’interno delle famiglie con figli che hanno fatto sport (18%) rispetto a quelle con figli che non hanno fatto sport (18%)”.
Peraltro, naturalmente in chi non ha praticato attività sportiva si è assistito ad un maggiore incremento del peso corporeo rispetto a chi ha praticato sport, una ragione in più per favorire, anche in pandemia, le attività ginniche.
Scuola e sport non sono vettori di contagio
Scagionata quindi la scuola e scagionato lo sport come vettori di contagio, secondo la sottosegretaria: “Lo sport e la scuola in presenza non sembrano associati ad un incremento dei contagi, mentre i rischi di ripercussioni fisiche e psicologiche nel caso in cui questi vengano interrotti sono elevati. Credo che gli studi che indagano i rischi ed i benefici delle chiusure dovrebbero essere sempre tenuti in considerazione nelle decisioni che riguardano le chiusure delle scuole e delle attività sportive durante l’attuale pandemia di Covid-19”.