Attualità

Covid scuola, i bambini rischiano di meno: è più dannoso farli restare a casa

Arriva un nuovo aggiornamento sulla riapertura delle scuole in epoca Covid appena diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Unicef: i bambini rappresentano solo l’8,5 % dei casi segnalati di covid con pochissimi decessi. Ecco perchè è meglio mandarli tranquillamente in classe.

Secondo l’Oms, pertanto, “la chiusura delle scuole ha chiari impatti negativi sulla salute dei bambini, sulla loro istruzione e sul loro sviluppo, sul reddito familiare e sull’economia in generale”.

Meglio le precauzioni che la chiusura delle scuole

Il nuovo documento elaborato spinge piuttosto verso le precauzioni da adottare a scuola senza evitare quindi la presenza degli alunni: secondo gli esperti dell’Oms, quindi, è necessario puntare alla capacità di test e tracciamento, ma soprattuto al distanziamento di almeno un metro fra gli studenti.

E’ chiaro che il distanziamento debba associarsi all’igiene delle mani tramite lavaggi frequenti e gel igienizzante.

Le mascherine

Sulla mascherine, il documento sottolinea che sotto i 5 anni i bambini non dovrebbero metterle, mentre tra 6-11 anni occorre valutare il rischio e l’intensità della trasmissione nell’area in questione. Dai 12 anni in poi le linee guida da seguire sono quelle degli adulti.

E’ chiaro che la mascherina in sé non basta. Soprattutto se manca il distanziamento: di almeno un metro in tutta la scuola, dalle aule ai corridoi.

Ricordiamo che in Italia, il Comitato Tecnico Scientifico ha detto che in classe, se c’è almeno un metro di distanza, si può anche abbassare.

Gli esperti indicano anche la ventilazione come uno dei fattori determinanti per la prevenzione: si invita a sfruttare l’areazione naturale (“aprire le finestre quando è possibile e sicuro”) per cambiare l’aria degli ambienti e ispezionare regolarmente i sistemi di ventilazione artificiale, assicurandone la polizia. 

Rientro scuola, tutte le norme anti-COVID che è bene conoscere

Fabrizio De Angelis

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