Il rientro scuola è alle porte. Proprio ieri, 28 agosto, è stato diffuso dal Ministero dell’Istruzione il vademecum illustrativo degli aspetti tecnici concernenti le indicazioni finalizzate a mitigare gli effetti delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito scolastico, per l’a.s. 2022 -2023.
A commentare le linee guida sono stati i pediatri: “Bene le norme previste dal Governo per la riapertura delle scuole a settembre, ma serve buon senso da parte dei genitori. La priorità in questo momento è riprendere un’attività didattica che sia il più normale possibile”. A spiegarlo all’Ansa è Rino Agostiniani, tesoriere della Società Italiana di Pediatria (Sip), che precisa: “la perdita di rapporti tra pari, la difficoltà nel seguire la didattica a distanza e l’interruzione delle attività ludico motorie hanno portato a un aumento del disagio psicologico e dei disturbi comportamentali. E hanno causato, in bambini e ragazzi, cicatrici di cui continueremo a vedere il segno”.
Agostiniani pensa che la situazione non sia tutta “rose e fiori”, anzi. Nonostante sia stato deciso che si possa stare in classe se si hanno sintomi di un banale raffreddore, che l’obbligo di mascherine valga solo per i più fragili e che non c’è più bisogno della misurazione della temperatura all’ingresso a scuola, “norme che l’attuale quadro epidemiologico della pandemia Covid consente di poter adottare”, bisogna comunque stare in guardia.
il tesoriere ha ribadito che “in caso di sintomi significativi, come febbre e tosse insistente, l’alunno va lasciato a casa e comunque va contattato il pediatra di riferimento”.
“Speriamo che le famiglie italiane siano ora responsabilizzate e mostrino il buon senso nella gestione dei sintomi influenzali dei propri figli, nell’interesse della salute del proprio bambino e di tutta la comunità. Anche perché, se manca il buon senso, corriamo il rischio di tornare a vedere una risalita importante dei contagi da Sars-Cov-2 e di tornare a nuove misure restrittive, come indicato anche dalle linee guida stesse”, ha concluso Agostiniani.
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