Come abbiamo anticipato, il ministro Bianchi in audizione alla Camera ha comunicato i numeri della rilevazione dei contagi in questo anno scolastico 2021-2022, con focus sulla settimana del rientro scuola dopo le vacanze di Natale. Numeri che hanno dell’incredibile e che smentirebbero chi nelle scuole lamenta il caos e la mancanza di personale. Insomma, molti dirigenti scolastici non avrebbero il polso della reale situazione del paese, stando ai numeri diramati dall’inquilino di Viale Trastevere.
Il 93, 4 per cento delle classi è in presenza, a quanto pare. Di queste il 13,1% con attività integrata per singoli studenti costretti da positività o quarantena a seguire a distanza. Le classi in Dad sarebbero circa 6 su 10. Gli studenti – su 7.362.181 – sono per l’88,4 in presenza. Quanto al personale scolastico sospeso perché privo di vaccino – ha dichiarato Bianchi – si tratterebbe dello 0,9 per cento del totale.
Sarebbero i dati rilevati alle ore 12:00 del 19 gennaio 2022, che si riferiscono all’82,1% delle istituzioni scolastiche statali (pari a 6.693 scuole su 8.157 scuole), nella settimana di ripartenza della scuola dopo la pausa natalizia (10 – 15 gennaio).
Per la rilevazione, il Ministero dell’Istruzione parte dai numeri complessivi del personale scolastico e degli alunni.
• Oltre 10.000 scuole
• Oltre 700.000 studenti
• Quasi 100.000 docenti e più 60.000 unità di personale amministrativo
Quanto ai dati analitici sui contagi e sulle disposizioni di didattica a distanza o di didattica mista, i numeri del Ministero dell’Istruzione sono davvero sorprendenti e in controtendenza rispetto alle rilevazioni empiriche delle scuole e a quanto avevano riferito molti dirigenti negli ultimi giorni, all’indomani del rientro a scuola.
Dalle tabelle che seguono, ad esempio, è immediatamente visibile che le classi interamente in DaD sembrerebbero il 6,6%. E ad essere ancora più incredibile, il dato delle classi con didattica mista ovvero con parte dei ragazzi in presenza e qualche alunno in casa, in quanto positivo o in quarantena. Tali classi, aventi almeno un alunno a distanza, sarebbero appena il 13% del numero complessivo di classi in presenza (circa 40mila, come numero assoluto).
Il commento, a caldo, del Presidente ANP Giannelli è quasi di scuse davanti alla distanza siderale tra quanto i dirigenti percepiscono come feedback proveniente dall’esperienza scolastica e le rilevazioni del Mi: “Prendiamo atto con soddisfazione dei dati diffusi dal Ministro Bianchi durante l’audizione presso la VII Commissione della Camera dei deputati”.
“Le nostre stime erano diverse in quanto basate sulle continue e costanti comunicazioni dei nostri iscritti provenienti da tutto il territorio nazionale – si giustifica il numero uno dell’Anp -, che segnalavano l’infittirsi dei casi di contagio”.
“Chiediamo che, da ora in avanti, il Ministero pubblichi con cadenza settimanale tutte le statistiche necessarie ad avere contezza del quadro generale”.
Sul tema è intervenuta a stretto giro, rispetto all’audizione del Ministro Bianchi, la sottosegretaria all’Istruzione Floridia: Sono numeri che ci dicono due cose. La prima: è necessario tenere alta la guardia perché le classi in Dad sono effettivamente aumentate ma questo è assolutamente fisiologico visto l’aumentare dei contagi in tutto il Paese. La seconda: tenere le scuole aperte si è rivelata ancora una volta una strategia vincente, come da sempre sostenuto dal Movimento 5 Stelle”.
“Siamo assolutamente consapevoli che è necessario continuare ad aiutare le scuole ad affrontare le difficoltà gestionali che devono fronteggiare, ma nel complesso la nostra linea sta funzionando”.
“I dati smentiscono gli allarmismi“, conclude la sottosegretaria a 5 stelle. Il riferimento sembra essere ancora una volta al numero uno dell’Anp.
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