“Oggi all’appello mancano circa un centinaio di studenti, in media due per classe perché positivi al Covid o comunque in quarantena“. Così Lorenza Patriarca, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Niccolò Tommaseo di Torino, che conta circa 1.300 alunni tra scuola primaria e secondaria, nel giorno del rientro dopo le festività.
Ricordiamo, peraltro che con due positivi alla scuola primaria si va in DaD, mentre alla scuola secondaria vanno in DaD solo i non vaccinati o comunque chi non avesse completato il ciclo vaccinale.
La paura del contagio è reale tra la popolazione scolastica – sottolinea la dirigente – specie nei gradi di scuola dove i tassi di vaccinazione sono molto bassi. Ricordiamo infatti che secondo il report aggiornato del Ministero della Salute, sono 58.174 i bambini che hanno completato il ciclo vaccinale nella fascia 5-11 anni, appena l’1,59 % della popolazione. In altre parole le scuole primarie sono ancora molto critiche sotto questo profilo.
“I bambini per la maggior parte non sono vaccinati – continua la dirigente -. E inoltre c’è il tema cruciale della mensa, dove nello stesso luogo abbiamo bimbi senza mascherina che mangiano. In quel momento, ci fosse in classe un positivo, il rischio che contagi i compagni esiste”.
“Le mascherine Ffp2? Non sono ancora arrivate – spiega -. Inizialmente il termine per segnalare il numero richiesto era il 4 di gennaio, poi è stato posticipato al 10. Finché non parte la segnalazione, non le inviano: noi ne avevamo già alcune. Le avevamo già comprate perché nelle scuole dell’infanzia i bambini non hanno la mascherine: le avevamo acquistate con i soldi che il ministero ci aveva dato per l’emergenza”.
“Le scuole stanno facendo i miracoli. Al momento non abbiamo comunicazione di defezioni di docenti. Ma siamo sfiniti e per questo alcuni miei colleghi arrivano a dire chiudiamo le scuole, che per un preside è la cosa peggiore che possa esserci. Io non lo direi mai e non ho firmato l’appello dei giorni scorsi, ma obiettivamente sul piano organizzativo le scuole fanno da sé, perché le indicazioni sono molto generiche”.
Delle numerose classi in DaD parla anche Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: “Stamattina sono stato a visitare una scuola molto all’avanguardia in cui un quarto delle classi era in Dad. C’è una previsione di 200mila classi in Dad entro 7 giorni da oggi (considerando una media di 20 alunni per classe parliamo di 4 milioni di alunni, quindi la metà) – afferma Giannelli – quello che il governo non ha voluto fare lo farà comunque la pandemia: solo che la pandemia lo fa costringendoci, noi avremmo potuto ritardare l’apertura e rinforzare le nostre difese”.
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