Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della sera. In quest’occasione ha parlato della necessità di tenere le scuole aperte per la salute psicofisica dei bambini e delle aspettative sul Natale.
Il dott. Miozzo nella sua intervista ha ampiamente sottolineato l’importanza per gli studenti di tornare a scuola: “Per la stragrande maggioranza dei bambini i vantaggi di tornare in classe superano di gran lunga il basso rischio di ammalarsi di coronavirus e le scuole possono intervenire per ridurre i rischi. I dati ci dicono che è difficile discriminare che l’infezione di un ragazzo sia avvenuta a scuola piuttosto che nei momenti precedenti o successivi”.
E continua: “La scuola è comunque un ambiente protetto, controllato, dove insegnanti e personale obbligano i ragazzi al rispetto di severe regole comportamentali e dove oltre l’obbligo c’è il momento educativo, pedagogico; dove il tuo insegnante ti rende consapevole del momento, partecipa ai suoi ragazzi le proprie percezioni, condivide emozioni e indicazioni utili a comprendere come loro possono essere un pericolo per i loro cari, genitori o nonni che siano”.
La questione del ritorno alla normalità proprio nel periodo delle festività natalizie è al centro di tantissimi discorsi e, anche, una speranza per tante attività commerciali. Il coordinatore Miozzo a tal riguardo ha affermato: “Abbiamo davanti una maratona che non si concluderà il 25 dicembre, ma molto più avanti. Se tutti insieme spegnessimo un po’ le luci delle aspettative, saremmo di grande aiuto al sistema e a quanti sperano di far ripartire la vita economica e sociale del Paese per quella data”.
Per quanto riguarda la DaD, Miozzo dice la sua, affermando che la chiusura delle scuole senza divieto di spostamento dà la possibilità ai ragazzi di uscire nel tempo libero, facendo in modo di incontrarsi nei locali o riunirsi in gruppo nelle case private, il tutto senza controllo.
Agostino Miozzo, infine, conclude: “Essere a scuola è vitale per l’istruzione dei bambini e il loro benessere. Il tempo trascorso fuori dalla scuola è dannoso per lo sviluppo cognitivo e accademico, soprattutto per i bambini svantaggiati”.
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