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Covid scuola, Miozzo: “Un altro anno d’emergenza. A settembre pochi studenti vaccinati”

“Non facciamoci illusioni, sarà un altro anno da vivere in emergenza, la scuola apre domani e miracoli non se ne fanno”. Non è particolarmente fiducioso sul nuovo anno scolastico l’ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo. Intervistato da ‘La Stampa‘ l’ex consulente del ministro dell’istruzione risulta preoccupato riguardo la variante Delta: “da qui a settembre vedremo un rialzo dei contagi, senza picchi di ricoveri in terapia intensiva, ma comunque con focolai che si svilupperanno qua e là, non mi sentirei troppo tranquillo”.

Il dott. Miozzo affronta anche il tema delle vaccinazioni: “Sappiamo che circa il 15% del personale scolastico, oltre 200mila persone, non ha ricevuto nemmeno una dose. I più anziani tra loro rischiano conseguenze serie in caso di focolai a scuola. È un problema che va affrontato subito. Credo in prospettiva si debba andare verso l’obbligo di vaccinazione per chi sta a contatto con gli studenti. Se hai la possibilità di vaccinarti e ti rifiuti, non puoi andare in classe».

Sul tema delle vaccinazioni agli studenti è chiaro il pensiero dell’ex coordinatore del Cts: “bisogna garantire a tutti gli studenti la possibilità di vaccinarsi, dai più grandi ai più piccoli. Vaccinazione obbligatoria agli studenti? Magari entro fine anno potremo ragionare su questa ipotesi, ci sono già diverse vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica. In futuro potremo trattare il Covid come il morbillo. Certo si deve lavorare molto e bene sulla comunicazione, per tranquillizzare i genitori sulla sicurezza dei vaccini e sull’utilità della protezione”.

Ma le previsioni sulle vaccinazioni per settembre non sono rosee: “È evidente che per metà settembre solo una minima quota di studenti sarà vaccinata, anche considerando che fino a 12 anni, al momento, non è prevista alcuna possibilità di vaccinazione. Dovremo potenziare gli altri strumenti di controllo: gli screening all’ingresso, i tamponi periodici, il tracciamento. Sono cose che vanno pianificate adesso, lavorando con le strutture sanitarie locali, perché settembre è domani. Credo che, per togliere la mascherina in classe, sarà necessario aumentare considerevolmente la percentuale dei vaccinati nella fascia tra i 12-19 anni. In linea di principio, se tu genitore non vuoi vaccinare tuo figlio pur potendolo fare, poi non puoi lamentarti se te lo lasciano in Dad. Purtroppo è logico aspettarsi nuove sospensioni dell’attività in presenza. Comunque, se fai il no vax, accetti le conseguenze. Ritengo normale che i vaccinati abbiano un minore profilo di rischio”.

Daniele Di Frangia

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