Da questa mattina, martedì 6 ottobre, è partita nel Lazio la sperimentazione dei test salivari nelle scuole: si parla di un milione e mezzo di test da sottoporre principalmente agli alunni più piccoli.
“Allo stato attuale, il mondo scuola non è il motore della trasmissione del virus, i casi della scuola sono inferiori al 10% del totale. Dobbiamo continuare a monitorare, c’è una grande collaborazione con le scuole“, ha detto Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, intervenendo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” su Radio Cusano Campus.
“Da stamattina iniziamo la sperimentazione del prelievo salivare, l’ultimo che e’ stato validato– ha aggiunto D’Amato- Ha la stessa funzione dei test che si fanno in aeroporto, ma cambia la modalità di prelievo, anziché dalle secrezioni nasali si prende la saliva“.
La sperimentazione verrà ovviamente monitorata e valutata durante la settimana e “sarà uno strumento dedicato soprattutto ai più piccoli o ai più grandi non collaboranti. Metteremo in campo oltre 1 milione e mezzo di questi test e piano piano si raggiungeranno tutte le scuole“, ha detto D’Amato che poi conclude: “Bisogna continuare a fare queste attività di testing e prevenzione, attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.
Ricordiamo che pochi giorni fa il Comitato Tecnico Scientifico ha dato l’ok ai test rapidi nelle scuole come strumento di screening.
In attesa di ulteriori indicazioni, è probabile che i test rapidi possano essere somministrati non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti, al personale Ata e pure ai dirigenti scolastici in servizio negli istituti scolastici.
Ad ogni modo il piano di contenimento dei contagi da coronavirus messo in moto dal Ministero della Salute prevede guarda alla scuola, che, al momento non risulta essere un grande veicolo di contagi ma che bisogna tenere sempre sotto controllo.
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