Alcune misure importanti come la promozione della vaccinazione degli alunni e del personale contro il COVID-19, l’incoraggiamento di una buona igiene delle vie respiratorie e delle mani, l’istituzione di sistemi di ventilazione migliorati nei locali scolastici e l’invio di frequenti promemoria per rimanere a casa in caso di sintomi respiratori, sono strumenti vitali per ridurre la trasmissione del virus.
L’attuazione delle misure di mitigazione all’interno della scuola dovrebbe essere adattata al contesto educativo e alla fascia di età degli studenti, ritiene l’ECDC. Inoltre, tali misure dovrebbero tenere conto della necessità di fornire ai ragazzi un ambiente sociale e di apprendimento ottimale e salubre. La pandemia da COVID-19 ha sconvolto la vita di bambini e adolescenti, influenzando la loro routine quotidiana, l’istruzione, la salute, lo sviluppo e il benessere complessivo a livello psicologico.
Le scuole svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere l’equità nell’apprendimento e nella salute, in particolare per i bambini provenienti da contesti svantaggiati e le rispettive famiglie. Le misure, rende noto l’ECDC, dovrebbero essere mantenute in un’ottica inclusiva al fine di ovviare a ulteriori e dannose chiusure.
Resta il consenso generale, rende noto il Centro, sul fatto che la decisione di chiudere le scuole per controllare gli effetti dell’impennata di contagi da COVID-19 dovrebbe essere utilizzata come ultima risorsa atta a limitare i danni. Gli impatti fisici, mentali ed educativi negativi della chiusura proattiva delle scuole sui ragazzi, così come l’impatto economico sulla società in generale, supererebbero probabilmente i benefici.
Dato il probabile rischio continuo di trasmissione tra studenti non vaccinati (leggermente limitato nei vaccinati), è imperativo che vi sia un alto livello di preparazione nel sistema educativo per l’anno scolastico 2022/2023. Pur essendo una misura di ultima istanza, le chiusure delle scuole possono contribuire a una riduzione della trasmissione di SARS-CoV-2, ma sono di per sé insufficienti a prevenire la trasmissione di COVID-19 nella comunità in assenza di altri interventi.
Occorre intervenire seriamente – spiega il documento – sull’allestimento ed installazione di aeratori nei plessi, col fine di evitare contagi ed insistere sull’utilizzo delle mascherine per i soggetti fragili e per tutti in caso di condizioni sfavorevoli. Pochi passi sono stati fatti in Europa per gli aeratori, poco compatibili con la vetustà delle scuole e i relativi spazi angusti.
Alla luce della circolazione dei COV SARS-CoV-2, incluso Delta, le combinazioni di interventi non farmaceutici (NPI) sotto forma di distanziamento fisico che prevengono l’affollamento, nonché l’igiene e altre misure per ridurre i rischi di trasmissione continueranno a essere essenziali per prevenire trasmissione in ambito scolastico, sottolinea con rigore ECDC.
Le misure dovrebbero essere adattate ai livelli di trasmissione della SARS-CoV-2 nella comunità, nonché al contesto educativo e alla fascia di età degli studenti. L’attuazione delle misure dovrebbe considerare la necessità di fornire agli studenti un ambiente sociale e di apprendimento ottimale, riducendo al contempo i rischi di trasmissione del nemico invisibile.
Al fine di mantenere ambienti scolastici sicuri e ridurre al minimo le assenze degli studenti e del personale, è importante continuare a garantire la prevenzione della trasmissione di virus respiratori come l’influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV), il norovirus e il SARS-CoV-2 utilizzando mascherine e distanziamento sociale nei casi in cui questo non può essere garantito. Le linee, riemesse sulle basi dello scorso anno, non vedono seria applicazione nelle disposizioni approvate a livello comunitario, in quanto queste non prevedono obbligo di mascherine e distanziamento come effettivamente richiesto da ECDC.
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