Nella diretta della conferenza stampa del 3 dicembre sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid19 della Cabina di Regia, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, sono intervenuti sul tema della circolare ministeriale pubblicata e subito ritirata relativa alle quarantene scuola.
C’è da fidarsi del dietro front del ministero dell’Istruzione, sollecitato dal presidente Draghi? Insomma, siamo in grado di effettuare quel tracciamento promesso dalla prima originaria circolare n. 50079 del 3 novembre 2021? Queste le domande che vengono poste al Direttore Generale della Prevenzione.
Innanzitutto facciamo chiarezza sulle diverse circolari in tema di quarantena scuola che si sono susseguite in questi giorni. La circolare n. 50079 del 3 novembre 2021 introduce l’opzione delle quarantene differenziate tra vaccinati e non vaccinati, predisponendo quote di DaD nelle classi sulla base del numero di alunni riscontrati positivi al Covid. A seguito dell’aumento dei contagi nelle scuole, una successiva circolare modifica le regole e consente al dirigente di portare in DaD un’intera classe anche con un solo positivo. Ma il provvedimento ha vita breve, dura qualche ora e viene subito sconfessato da una terza circolare che ripristina la situazione iniziale, riportando in vigore la prima disposizione, un pasticcio del quale parliamo ancora oggi.
Le dichiarazioni di Rezza
Il direttore Rezza chiarisce: “Quando è stata emanata la circolare che riportava a 1 il numero di alunni con il quale il dirigente poteva autorizzare la DaD per un’intera classe, ci è sembrato che le regioni e i responsabili scolastici non potessero reggere l’urto dell’aumento dei contagi e che chiedessero di essere aiutati”.
E aggiunge: “Dopodiché, se abbiamo un’assunzione di responsabilità da parte della struttura commissariale che si dice in grado di assolvere al compito del tracciamento, noi riteniamo di potere confidare in questa struttura commissariale, che fino ad oggi sulla campagna vaccinale ha ottenuto grandi risultati. L’importante – conclude – è continuare a monitorare la situazione. Il monitoraggio stretto è molto importante”.
Scuole sentinella, che fine hanno fatto?
E le scuole sentinella che fine hanno fatto? Qual è l’esito del monitoraggio di tali scuole? A rispondere è Silvio Brusaferro: “L’indagine realizzata sulle scuole sentinella si basa su adesioni volontarie delle scuole e dei genitori. In accordo con le regioni, una volta ottenuta la stabilizzazione dei dati, provvederemo a pubblicarli”.
Ma trarne delle conclusioni non è semplicissimo – spiega il presidente dell’Iss – in quanto “le scuole sono molto ben organizzate e hanno regole e protocolli precisi per limitare la circolazione del virus ma durante le attività di socializzazione para scolastiche, che sono altrettanto importanti per i ragazzi, fuori dalla scuola le regole non sono altrettanto rigorose, ragion per cui – conclude – attribuire poi i contagi al setting scolastico non sarebbe corretto”.