La circolazione delle varianti richiede una modifica delle misure di prevenzione e protezione non farmacologiche (distanziamento fisico, mascherine, igiene delle mani) in ambito comunitario e assistenziale? In altre parole, come cambiano i protocolli di sicurezza scuola e in classe alla luce delle nuove raccomandazioni dell’ISS “Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19”? L’ISS spiega che più che cambiare i protocolli, occorre rispettarli in maniera più decisa ed efficace.
Ad esempio, sul distanziamento viene riferito: si ritiene che un metro rimanga la distanza minima da adottare e che sarebbe opportuno aumentare il distanziamento fisico fino a due metri, laddove possibile e specialmente in tutte le situazioni nelle quali venga rimossa la protezione respiratoria (come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo). Una questione, che di riflesso sul mondo della scuola comporta che in classe i docenti si assicurino che durante la ricreazione gli alunni mantengano i 2 metri di distanza.
Inoltre, quanto alle vaccinazioni del personale scuola, il documento dell’ISS spiega: non è ancora noto quanto i vaccini proteggano le persone vaccinate anche dall’acquisizione dell’infezione. È possibile, infatti, che la vaccinazione non protegga altrettanto bene nei confronti della malattia asintomatica (infezione) e che, quindi, i soggetti vaccinati possano ancora acquisire SARS-CoV-2, non presentare sintomi e trasmettere l’infezione ad altri soggetti. Oltretutto per nessuno dei vaccini in utilizzo è nota al momento la durata della protezione ottenuta con la vaccinazione.
Da tutto ciò deriva che anche il personale scuola vaccinato deve continuare a mantenere un assoluto rigore in tema di comportamenti preventivi, quali l’uso dei DPI e dei dispositivi medici, l’igiene delle mani, il distanziamento fisico e le altre precauzioni sul luogo di lavoro.
Nonostante le conoscenze sulle nuove varianti virali siano ancora in via di
consolidamento, si è ritenuto necessario fornire specifiche indicazioni che, basate sulle evidenze ad oggi disponibili, possano essere di riferimento per l’implementazione delle strategie di prevenzione e controllo dei casi di COVID-19 sostenuti da queste varianti virali.
Una persona vaccinata con una o due dosi deve continuare a osservare tutte le misure di prevenzione quali il distanziamento fisico, l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani, poiché non è ancora noto se la vaccinazione sia efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e/o della sua trasmissione ad altre persone. Questo ancor più alla luce dell’attuale situazione epidemiologica che vede la comparsa e la circolazione di nuove varianti virali, che appaiono più diffusive rispetto al virus circolante nella prima fase della pandemia e per le quali la protezione vaccinale potrebbe essere inferiore a quella esercitata rispetto al ceppo virale originario.
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