La riapertura delle scuole è stata positiva. La priorità, ovviamente, è terminare in presenza l’anno scolastico. E per farlo, bisogna puntare ai tamponi rapidi. E’ il pensiero di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) a proposito del rientro a scuola.
Positiva la riapertura scuole
“Credo che far ripartire la scuola, e farla arrivare alla fine dell’anno scolastico nel modo più sicuro e tale da garantire la continuità, sia un’assoluta priorità per il Paese“, ha detto Locatelli a Skytg24. “Personalmente ritengo decisamente positivi questi primi giorni, perché si è ripartiti in maniera decisamente efficace“.
Servono i tamponi rapidi
Locatelli però è convinto che uno degli strumenti per arrivare fino in fondo è quello di pensare ai tamponi rapidi nelle scuole per migliorare il monitoraggio dei contagi: “E’ evidente – ha detto il presidente del CSS – che la disponibilità di tamponi realizzati velocemente, con risultati forniti in giornata, è un aspetto assolutamente importante e rilevante“.
Ma oltre che sui “tempi di refertazione rapidi” dei tamponi tradizionali, si lavora anche per fornire test diagnostici rapidi: “C’è un’attenzione decisamente spinta sull’aspetto dei tamponi rapidi che, va ben distinto – ha precisato Locatelli – saranno tamponi antigenici e non molecolari“.
“Lo si sta già facendo – ha assicurato direttore di Oncoematologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – Si sta facendo un’attenta analisi per definire i criteri che serviranno per mettere in disponibilità questi test antigenici rapidi“.
Anche Massimo Galli spinge per i tamponi rapidi
A proposito di tamponi rapidi, anche Massimo Galli, primario di infettivologia dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, ha espresso su Twitter il parere in merito: “Sento di un genitore messo in quarantena in attesa della risposta del tampone di suo figlio di quattro anni con la febbre. Tempo previsto per l’esito: sette giorni. O partiamo con i tamponi rapidi o rischiamo che tutto di nuovo si blocchi per infezioni banali che non sono Covid“.
Pertanto il mondo medico pensa che una delle azioni da mettere in atto per la scuola siano i tamponi rapidi: non bastano i segnali incoraggianti dei primi giorni: per andare avanti fino alla fine dell’anno bisogna adottare fra le misure sanitarie i tamponi rapidi.