Bollate, hinterland di Milano, primo comune in cui si è presentata la variante inglese. In una scuola elementare, già colpita da un focolaio a gennaio, comincia oggi 12 aprile, uno screening con tamponi salivari. I test si mettono in bocca, come un lecca-lecca, si tengono 60 secondi e si rimettono nel contenitore con nome e cognome.
Come ha spiegato a ‘Omnibus’ su La7 il dirigente scolastico, la partecipazione è a base volontaria, ma l’80% delle famiglie ha risposto positivamente.
L’obiettivo è il rientro in classe in sicurezza, il comune milanese, ha spiegato il sindaco Vassallo, ha un bacino potenziale di circa 5500 utenti tra ragazzi e personale scolastico. In una seconda fase il sierologico sarà somministrato a tutti. Per il futuro alcune classi faranno da test con i tamponi salivari.
“Negli altri paesi, in Giappone, Stati Uniti, Francia sono stati introdotti, in Italia no – spiega il professor Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di medicina dell’Università di Milano – sono efficaci quanto quelli naso-faringei. Speriamo possa diventare un modello. I vaccini per i bambini non esistono ancora. Iniziare a settembre con i tamponi salivari sarebbe ideale. Non sono invasivi, sono facilmente riproducibili e hanno costi molto bassi”.
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