Attualità

Covid scuola. Test salivari al via nel Lazio. Sasso: si arrivi a 500mila test a settimana

Nel Lazio al via i test salivari nelle scuole sentinella con “circa 30 mila alunni interessati sul territorio regionale”. Lo dice l’assessore della Regione alla Sanità, Alessio D’Amato, in visita all’istituto comprensivo Bachelet, nel quartiere Torrino di Roma, dove è iniziata la raccolta di campioni tra gli studenti volontari.

In cosa consistono i test salivari?

Si tratta di un prelievo salivare di natura molecolare che viene processato in laboratorio. “Se c’è un caso positivo, viene isolato. Tutta questa attività – continua D’Amato – serve per evitare chiusure di plessi scolastici, per intervenire chirurgicamente lì dove ci potrebbero essere casi di positività”.

Un ragionamento che trova forza alla luce dei primi contagi nelle scuole, di cui abbiamo già riferito, e che possono essere addebitati allo stop sullo screening, per ragioni burocratiche legate al modulo sulla privacy.

Il sottosegretario Rossano Sasso

Anche il sottosegretario Rossano Sasso si esprime sui test salivari, chiamando in causa i contagi avvenuti nella provincia autonoma di Bolzano: “I casi di contagio emersi in Alto Adige confermano l’assoluta necessità di rafforzare ed estendere i sistemi di monitoraggio e tracciamento all’interno degli istituti”

Le rilevazioni effettuate tra il personale e gli studenti permettono di “circoscrivere la problematica e prevedere la didattica a distanza solo per le classi in cui si è verificata una positività al Covid-19 – spiega il sottosegretario -. Per tutte le altre vengono garantite le lezioni in presenza, così come da precise indicazioni del ministero dell’Istruzione”.

E continua: “La campagna vaccinale va accompagnata da un efficace sistema di monitoraggio e tracciamento del rischio contagio. Puntiamo con decisione, dunque, sull’allargamento dell’utilizzo dei tamponi salivari. Al momento se ne prevedono circa 110.000 al mese nelle cosiddette scuole sentinella: noi siamo dell’idea che ci debba essere una notevole accelerazione per arrivare almeno a 500.000 a settimana. Diverse Regioni si sono già attrezzate, bisogna farlo anche a livello nazionale”.

Carla Virzì

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