E’ in atto in questi giorni la stesura di un protocollo tra Istituto superiore di sanità e Regioni, una strategia per controllare la circolazione del virus con l’inizio dell’anno scolastico.
L’intenzione è quella di effettuare ogni mese dei test salivari su un campione di 110 mila studenti, individuando subito eventuali positività.
L’ipotesi: tre scuole su provincia
Secondo le indicazioni riportate da Repubblica, le scuole saranno scelte dalle amministrazioni locali, e dovranno essere da una a tre per ogni provincia. Gli alunni devono avere dai 6 ai 14 anni, cioè frequentare elementari e medie. In tutto si tratta di 4,2 milioni di ragazzi. I tecnici vogliono fare circa 110mila test al mese (divisi in due tranche, una ogni 15 giorni) preferibilmente a ragazzi che frequentano classi diverse. L’ok sarà dato dalle famiglie che acconsentiranno allo screening per i propri figli.
Possibilità di prelievo test da parte dei genitori
Per quanto riguarda i test, saranno quelli salivari, in quanto molto meno invasivi del tampone nasale. Gli studenti che verranno sottoposti a controllo saranno sempre diversi nei due mesi di sperimentazione e i prelievi verranno effettuati dalle Asl. Successivamente, il Cts pensa di far intervenire le famiglie affinché possano prendere personalmente il campione di saliva del figlio, la mattina subito dopo il risveglio. Il campione sarà poi portato a scuola e inviato ai laboratori della Asl.
E i docenti? Possibile screening anche per loro
Per quanto riguarda i docenti, c’è l’ipotesi di procedere anche con loro per la possibilità di fare lo screening con i test salivari su un campione. Tuttavia, si sta riflettendo se questa sia la strada giusta visto che l’obbligo del Green Pass renderebbe i controlli vani.