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Covid scuola, tra zone rosse, istituti chiusi, e richieste di vaccinazione

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Il Covid continua a circolare, e adesso a preoccupare sono soprattutto le varianti, a quanto pare più pericolose e con un tasso maggiore di contagio.

A Roma si registra la chiusura di una scuola, la Sinopoli-Ferrini, nel quartiere Africano, per casi sospetti di variante inglese. Prevista la sanificazione dei locali e lo screening di tutto il personale scolastico. Nel frattempo, a partire da mercoledì 24 febbraio sarà attivata la Dad fino a quando non si avranno gli esiti dei tamponi al personale.

Sempre nel Lazio, due Comuni stanno per diventare zona rossa. Si tratta di Colleferro e Carpineto. nell’hinterland romano. Pronte due settimane di rigide restrizioni con l’obiettivo di abbassare i contagi, alcuni proprio riguardanti la variante inglese. Consentiti solo gli spostamenti necessari, ma non ci saranno presidi militari. Nel caso di Carpineto, il sindaco dichiara che a scatenare i contagi è stato un focolaio sviluppato in una scuola con 70 persone coinvolte. E sulla scuola si riserva di prendere a breve una decisione.

E mentre nelle Marche (Cerreto d’Asi nell’anconetano) è stato individuato ed isolato il primo caso di variante brasiliana, in Lombardia due istituti del bergamasco (a Sarnico e a Lovere) sono stati chiusi dopo aver accertato diversi casi (28 in una scuola, 8 in un’altra) di contagio. L’Ats di Bergamo teme possa esserci fra loro qualche caso di variante inglese.

Vaccini subito

Dunque, serve che le vaccinazioni nelle scuole si completino al più presto, ma la campagna sembra andare a rilento. Lo sostiene la Conferenza delle Regioni che ha inoltrato al governo diverse richieste. Tra queste quella di coinvolgere le proprie aziende nel processo produttivo, di conoscere in tempi brevi le misure anti-Covid, una revisione dei parametri e la revisione del sistema delle zone. Per quanto riguarda le scuole le Regioni chiedono un’apposita numerazione di rischio qualificando l’attività scolastica e sostegno ai genitori con ulteriori risorse economiche e forme di congedo parentale, nel caso di chiusura delle scuole. Infine si chiede vaccinazione a tutti i docenti, indipendentemente dalla Regione in cui prestano servizio.

Proteste in Puglia

C’è però chi protesta contro la propria Regione. Il Comitato per il diritto alla Salute e all’istruzione e Priorità alla scuola Puglia hanno organizzato per questa mattina presidi davanti a tutte le scuole contro la decisione del governatore Emiliano di chiudere per due settimane le scuole, in attesa di completare le vaccinazioni. Secondo i Comitati infatti, è impossibile rientrare in presenza il 5 marzo visto che il richiamo delle dosi è a 21 giorni.