Saranno efficaci e sufficienti le disposizioni relative al contenimento dell’epidemia da Covid-19 approvate in Cdm nella serata del 5 gennaio e che presto verranno pubblicate in un Decreto legge di prossima uscita in Gazzetta Ufficiale?
Secondo un panel di esperti della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), in vista del prossimo rientro a scuola del 10 gennaio, data che peraltro molti dirigenti scolastici vorrebbero rimettere in discussione, occorrerebbe avere chiaro che non si può abbassare la guardia e che il contrasto dell’infezione da Sars-Cov-2 richiede una serie di attenzioni, specie dal momento che i vaccinati con almeno una dose nella fascia d’età compresa fra 5 e 11 anni risultano essere ancora attorno all’11% mentre nella fascia di età compresa tra i 12 e i 19 anni sono pari al 74% della popolazione.
Tracciamento serio al posto della quarantena?
Tuttavia, anche gli esperti del gruppo SItI chiedono che la didattica in presenza resti obiettivo prioritario. Un tracciamento reale ed efficace potrebbe essere la giusta alternativa alla quarantena? Probabile, per il panel di esperti. Ma bisognerebbe valutare la fattibilità di tali strategie di test-to-stay alternative alla quarantena nel contesto italiano attuale (e futuro), il che significa: comprendere il rapporto tra rischio e beneficio, la fattibilità tecnico-organizzativa e la sostenibilità.
Bisognerebbe garantire a tutti i soggetti sintomatici o ad alto rischio, il tempestivo accesso ai test nei contesti comunitari, compresa la verifica della possibilità di esecuzione di test in autosomministrazione a scuola. Siamo in grado di farlo? Siamo in grado di garantire nelle comunità scolastiche un efficace contact tracing dei contatti stretti? Se lo chiedono sempre i membri della Società Italiana di Igiene.
Tutte preoccupazioni che nascono dal fatto che “in questa fase epidemiologica la diffusione del virus investe la popolazione in età scolastica, con numero di contagiati elevatissimo e un prevedibile ulteriore incremento nel corso del mese di gennaio”. Così il Presidente della SItI, dott Antonio Ferro.
Le raccomandazioni degli esperti
Gli esperti della SItI spingono anche perché si dia priorità alla vaccinazione, con riguardo a:
- vaccinazione dei soggetti di età compresa fra 5 e 11 anni, anche mediante: strategie mirate di informazione, counselling e catch-up nei confronti dei soggetti da vaccinare; attivazione di punti vaccinali o utilizzo di unità mobili presso le strutture scolastiche in aggiunta ai centri vaccinali e agli ambulatori dei pediatri di libera scelta; organizzazione di maratone vaccinali rivolte a tutta la popolazione eleggibile;
- richiami per la terza dose (“booster”) tempestivamente garantiti al momento della possibilità di somministrazione (dopo 120 giorni dalla chiusura del ciclo primario) per la fascia di età 12-18 anni.
Altre misure
Intensificare le misure non farmacologiche di prevenzione e contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico con particolare riferimento a:
- Accesso alla scuola non consentito in presenza sintomatologia compatibile con COVID-19 (raffreddore, mal di gola, malessere, dolori muscolari, ecc) e/o temperatura corporea superiore a 37.5°C.
- Igiene delle mani ed etichetta respiratoria.
- Distanziamento in situazioni statiche e dinamiche di almeno un metro
- Utilizzo della mascherina – in particolare FFP2 – in tutti gli ambienti e in ogni situazione statica e dinamica (diversa dalle lezioni di educazione fisica) da parte di tutto il personale scolastico e degli alunni delle classi delle scuole primarie e secondarie non esentato.
- Ricambio d’aria frequente nei luoghi di permanenza (aule, mense, ecc.) con frequente apertura di porte e finestre.
- Sanificazione periodica degli ambienti chiusi.