Il progetto “Scuole Sentinella” si avvia verso la chiusura. Un piano partito sotto i migliori auspici ma che pian piano si è spento regione dopo regione. Il mese di gennaio ha segnato il picco del flop con sole 8 regioni a partecipare e altre (Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Marche) a sfilarsi e sospendere il monitoraggio. Ad affrontare il tema il quotidiano ‘Italia Oggi‘. Ridotto anche il numero degli studenti testati, meno di 40mila su una previsione di oltre 50mila. Colpa dell’aumento dei contagi del post vacanze natalizie che ha reso più difficoltoso il monitoraggio, con molte scuole in piena emergenza di positivi tra alunni e personale. Un trend certificato proprio dal Piano Scuola Sentinella che evidenziava lo 0,49% di positivi prima delle vacanze e il 2,51% al rientro in classe.
Sul progetto erano nate già delle perplessità. Ad esempio a inizio dicembre quando il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro spiegò che non era semplicissimo trarre conclusioni dal monitoraggio delle scuole per via della vita extra scuola degli alunni. Per molti quello delle Scuole Sentinella poteva apparire come un alibi per dimostrare che si stava tentando il monitoraggio nelle scuole. E sempre il presidente dell’Iss precisava che il Piano si basava su adesioni volontarie delle scuole e dei genitori.
Gilda: “Flop scuole sentinella è soltanto ultimo di tanti fallimenti”
Ad intervenire sulla questione anche la Gilda degli insegnanti:
“L’epidemia forse sta scemando, ma sul fronte delle misure di contenimento dei contagi adottate dal ministero dell’Istruzione dobbiamo purtroppo registrare un fallimento totale. La serie di flop va dalla ricerca di ulteriori spazi dove svolgere le attività didattiche, che non sono stati trovati, lasciando dunque immutato il fenomeno delle classi pollaio, all’organizzazione dei trasporti, passando per la sanificazione dell’aria nelle aule, la maggior parte prive degli appositi dispositivi. L’ultimo fallimento riguarda la campagna di testing che, secondo il Piano scuole sentinella per il monitoraggio della circolazione del Covid-19, avrebbe dovuto garantire tamponi gratuiti agli alunni ogni 15 giorni”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti.
“Le scuole sono già bombardate di adempimenti ed è fallimentare anche la sola idea di coinvolgerle con questa ulteriore incombenza. Il tracciamento, lo abbiamo sempre sostenuto, ha rappresentato e rappresenta l’anello debole della lotta alla pandemia. Questo fallimento, così come l’ingolfamento delle Asl che non riescono a stare al passo con la catena dei contagi, lo dimostra”.