“La scuola, i servizi educativi, lo sport e le attività ricreative devono essere riaperti nella dimensione più stabile e continuativa possibile”. A questo scopo servirà anche una revisione delle regole sulla quarantena in classe. Lo dichiara al Messaggero la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, che pensa al semplice tampone al posto della quarantena.
“Il primo strumento di supporto alle famiglie è che le scuole restino aperte, bisogna spingere la campagna vaccinale per chi ha dai 12 anni in su. Ho chiesto – aggiunge – una revisione della regole delle quarantene per i vaccinati che hanno avuto contatti stretti con un contagiato“.
Ricordiamo che ad oggi dovrà fare quarantena solo chi sarà riconosciuto contatto stretto di un positivo al Covid-19, con una differenza tra chi è vaccinato (7 giorni di quarantena) e chi non lo è (10 giorni di quarantena). Chi fosse contatto stretto di contatto stretto verrebbe invece indicato come soggetto a basso rischio di contagio e dunque per lui nessuna quarantena. Cosa dovrebbe cambiare secondo la ministra per le pari opportunità?
In tema di vaccinati che abbiano avuto contatti stretti con un contagiato, la ministra Bonetti fa riferimento “agli insegnanti con doppia vaccinazione per i quali la quarantena di 7 giorni potrebbe essere ridotta o sostituita con altri strumenti, come il tampone. Stiamo aspettando il parere del Cts”.
“Già oggi – fa notare – sono le singole classi ad andare in quarantena e non più l’intero istituto, si può ragionare su piccole bolle per gli studenti vaccinati”.
Quale sostegno alle famiglie? Al di là delle speranze di ciascuno di noi, la DaD non è scongiurata del tutto, come abbiamo visto dai primi casi di contagio pochi giorni dal rientro in classe.
“La scuola è cominciata. Come governo ci stiamo attrezzando per reintrodurre eventuali sistemi di supporto normativo per i genitori che devono rimanere a casa nel caso della quarantena dei figli, come i congedi Covid straordinari per madri e padri con figli fino ai 14 anni retribuiti al 50%. Si tratta di definire la formulazione tecnica e la copertura finanziaria”.
“Inoltre – ricorda – le famiglie potranno godere di un’entrata finanziaria che prima non avevano: l’assegno ponte per i figli. Dai primi dati dell’Inps, in media sono stati o saranno erogati al mese 135 euro a figlio“.
Quanto allo smart working, la ministra chiarisce: “Abbiamo verificato le potenzialità e le criticità di questo strumento ed è in corso una riorganizzazione e un rinnovamento del lavoro nel privato e nel pubblico. Se ben attuato, lo smart working è uno strumento a cui guardare con positività, ha elementi di efficienza e produttività e consente una maggiore armonizzazione tra vita e lavoro. Sia chiaro: non deve diventare uno strumento ghettizzante per le donne e inibire una partecipazione al mondo del lavoro e ai processi di carriera”.
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