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Covid, scuole chiuse e zone rosse in crescita: a Roma prof con variante brasiliana. Draghi convoca ministri ed esperti [IL PUNTO]

Lo spettro della terza ondata da Covid si sta materializzando. Con il crescere delle zone rosse, sale anche il numero di scuole costrette tornare alla DaD. I numeri parlano chiaro: nelle ultime ventiquattr’ore si sono registrati altri nuovi 13 mila casi e 356 morti, ben 82 più del giorno prima, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva aumentano di 28. E preoccupano le varianti del Covid, che stanno portando a chiudere un numero crescente di istituti scolastici. Soprattutto in alcuni territori.

Il pericolo è reale: il premier Draghi ha riunito in serata ministri ed esperti. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e gli esperti del Cts segnalano il rischio contagi – specie alla luce delle nuove varianti – che potrebbe derivare da eventuali riaperture di impianti da sci, palestre o cinema.

I contagi nella capitale

A Roma sono ormai diverse le scuole chiuse. Il 23 febbraio si è registrato il caso di una docente di una scuola media della Capitale colpita da variante brasiliana. E ora è stata chiusa: si tratta dell’istituto Sinopoli-Ferrini nel quartiere Africano, interessato già nei giorni scorsi da un caso di quella ‘inglese’ che aveva portato alla chiusura delle sezioni della materna e della elementare. Adesso chiuderanno anche le medie. Verranno sottoposti a screening nei prossimi cinque giorni il personale della scuola e 1.500 studenti. L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha reso noto che si tratterebbe di un caso “con link dall’Umbria”.

A Roma è stata chiusa anche la sede Cerboni dell’istituto comprensivo Rosetta Rossi a Primavalle dopo che nei giorni scorsi altri plessi scolastici hanno chiuso per sospetti casi di variante inglese.

I casi nel Lazio

Nel Lazio salgono a quattro i Comuni zona rossa. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti ha firmato oggi l’ordinanza per istituirla nel Comune di Torrice in provincia di Frosinone a causa della forte incidenza e della presenza della variante inglese.

Le disposizioni dell’ordinanza entrano in vigore dall’una di stanotte e dureranno per i prossimi 14 giorni.

Si tratta del quarto paese della regione a entrare nella fascia più alta di rischio, dopo Carpineto e Colleferro in provincia di Roma e Roccagorga in provincia di Latina. “Le varianti si affacciano nella nostra Regione”, osserva l’assessore D’Amato. E salgono lievemente i nuovi casi nelle ultime 24 ore. Su oltre 31 mila test, si registrano 889 casi positivi (+35 rispetto a ieri) con 33 decessi.

Intanto, “volano” le prenotazioni di vaccino da parte dei docenti, Ata e dirigenti: sono oltre 53mila finora.

Paura a Bergamo e Brescia

Purtroppo, l’incremento di casi di contagi da Covid non riguarda solo il Lazio. Nell’ultima settimana sono quasi raddoppiati i tamponi effettuati da Ats Bergamo a studenti e personale scolastico: si è infatti passati dai 1.030 della settimana precedente ai 1.856 dell’ultima, per un totale di 35.347 tamponi da inizio anno scolastico.

E sempre negli ultimi sette giorni sono risultati positivi 78 tamponi, con 71 classi in quarantena. Anche nella provincia di Brescia cresce l’allarme: la zona – assieme ad alcuni comuni della Bergamasca e della provincia di Cremona – è diventata “arancione rafforzata” con un’ordinanza firmata dal presidente della Lombardia Attilio Fontana: si procede alla “chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza”.

Guido Bertolaso ha chiarito che “la provincia ha un numero di nuovi casi doppio rispetto alle altre province lombarde. Siamo di fronte alla terza ondata della pandemia e va aggredita immediatamente”.

Altre zone rosse

Intanto, zona rossa anche per Torrice (Frosinone), “a causa della forte incidenza e presenza della variante inglese”, e per San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo.

Il sindaco di Chieti Diego Ferrara ha firmato un’ordinanza che dispone, fino al prossimo 7 marzo, maggiori restrizioni in città. Inoltre, sarà prorogata di una settimana la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole di competenza comunale e anche nei nidi privati e ludoteche.

Alessandro Giuliani

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