Sui contagi da Covid-19 c’è poco da stare tranquilli: il tasso di positività rimane attorno al 5%, nell’ultimo giorno si sono registrati 13.659 nuovi casi e altri 422 decessi. Secondo la Fondazione Gimbe nell’ultima settimana è risalito l’incremento dei nuovi casi in 9 regioni e in 5 si registra un aumento dell’incidenza su 100mila abitanti. In effetti, in alcune Regioni, come la Toscana, i contagiati sono quasi raddoppiati: da 373 di lunedì a 760 delle ultime ventiquattr’ore. Preoccupa anche l’Abruzzo, dove si stima che il 40% dei casi emersi a Pescara negli ultimi giorni siano dovuti alla variante inglese. E anche dalle scuole giungono dati poco rassicuranti.
L’ultima delibera regionale della Puglia – su “Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” – dice che “nel primo mese di apertura delle scuole” nella Regione “è stato registrato un aumento di 20 volte nelle fasce di età 6-10 e 14-18”. A differenza di quanto accaduto “a partire dalla settimana del 2-8 novembre”, quando sono entrate in vigore le prime ordinanze regionali, “l’aumento progressivo di incidenza ha interessato tutte le classi di età superiore a 18 anni ma non quelle in età scolare”.
In Campania, l’Unità dei Crisi della Regione ha deciso che monitorerà l’andamento dei contagi nelle scuole superiori che potrebbe portare a un nuovo stop della didattica in presenza dal 15 febbraio. Lo si apprende da fonti della Regione.
Questo significa che le scuole superiori sono state riaperte in Campania in presenza al 50%, ma c’è già un aumento dei contagi che verrà attentamente monitorato e potrebbe portare a un nuovo fermo delle lezioni in presenza. Il governatore Vincenzo De Luca potrebbe emettere breve un’ordinanza.
A fronte di questa situazione, cresce l’attenzione per le vaccinazioni del personale. E giungono buone notizie: le stime sulle somministrazioni del vaccino anti-Covid dell’azienda anglo-svedese AstraZeneca (che arriverà lunedì in Italia), diffuse nella riunione Governo-Regioni svolta il 3 febbraio, indicano che sono in arrivo più di un milione e centomila dosi rivolte a componenti del personale scolastico ed universitario, docente e non docente. Solo che saranno riservate a persone dai 18 ai 55 anni.
Dal nuovo piano vaccinale – predisposto a seguito dei tagli nelle consegne delle forniture – risulta che sono anche in arrivo mezzo milione per le forze armate e di polizia (compresi vigili del fuoco e municipale); oltre 97 mila dosi a detenuti, personale carcerario e di polizia penitenziaria.
L’aspetto innovativo del piano AstraZeneca è che le vaccinazioni per i docenti e non docenti in alcune Regioni, come la Toscana, potrebbero partirà entro la metà di febbraio, quindi tra una decina di giorni.
E per gli over 55? A loro sono destinati i vaccini Pfizer e Moderna, i quali saranno somministrati in 2 milioni e 80 mila dosi a soggetti “estremamente vulnerabili” (indipendentemente dall’età), quindi in 2.644.013 ad anziani tra 75 e 79 anni, in 3.324.360 dosi ad anziani tra i 70 e i 74 anni, per oltre 5 milioni e 800 mila dosi a “persone vulnerabili” under 70, in oltre 3 milioni e 700 mila dosi a soggetti tra i 60 e i 69 anni “che non presentano rischi specifici”.
Inoltre, sempre con Pfizer e Moderna, si conta di vaccinare con oltre 2 milioni e 174 mila dosi persone tra i 55 e i 59 anni “senza rischi specifici”. In totale con questi ultimi due vaccini si prevede di somministrare 19.862.797 dosi, per un totale di quasi 24 milioni di ‘shot’.
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