Dotare tutte le scuole di termo-scan e saturimetro, da utilizzare per studenti, docenti e personale scolastico, in modo da individuare il più velocemente possibile un caso sospetto di Covid-19. E se questo si materializza chiamare immediatamente la centrale operativa del 118, il triage telefonico, così da permettere l’invio di un mezzo di soccorso dedicato e la realizzazione del test rapido con risposta entro due ore: hanno fatto discutere le proposte formulate dal Sistema 118 sul contrasto alla Covid-19 nella scuola, poste all’attenzione del presidente del Consiglio e dei ministri della Salute e dell’Istruzione all’indomani dell’inizio travagliato delle lezioni in diverse scuole.
Le indicazioni del Sis 118, delle vere e proprie linee di indirizzo, prevedono anche che le classi durante le lezioni gli studenti si debbano proteggere con la visiera para-droplets, oltre che indossare la mascherina solo quando il distanziamento sarà impossibile.
A tal proposito, si legge nel documento, “è di assoluta importanza strategica assicurare le 3 fasi di intercettazione precoce, isolamento precoce, terapia precoce dei casi affetti da Covid-19 e garantire la più tempestiva esecuzione del test rapido molecolare”.
Il piano del Sis 118 prevede che quando l’equipaggio del 118 arriva a scuola provvede, nella stanza dedicata al temporaneo isolamento dei casi sospetti, alla rilevazione dei segni vitali, alla valutazione clinica complessiva del soggetto (eventualmente inclusiva di ecografia polmonare) ed alla effettuazione di test rapido molecolare mediante tampone naso-faringeo.
Se invece non si dispone di tecnologia in grado di effettuare diagnosi in loco, il tampone viene portato nel laboratorio dell’Asl competente con obbligo di risposta entro 120 minuti. In caso di riscontro positivo alla infezione, il 118 provvederà ad accompagnare in condizioni di elevato biocontenimento, la persona positiva al proprio domicilio se asintomatico o paucisintomatico (nel caso di uno studente eventualmente insieme con il genitore) o al trasporto protetto in ospedale Covid se è sintomatico “maggiore”.
Secondo il presidente Sis 118 Mario Balzanelli “non possiamo permetterci errori, contagi, ricoveri e morti evitabili, chiusura delle scuole subito dopo l’apertura, come già accaduto in numerosi Paesi. È indispensabile, a nostro parere, l’osservanza di alcune raccomandazioni essenziali ed insostituibili e l’implementazione di percorsi gestionali fondamentali, già ampiamente collaudati”.
Per Balzanelli “la misurazione dei parametri vitali, dalla temperatura alla saturazione del sangue, non sono compiti da delegare ai genitori degli studenti prima di mandarli in classe, ma squisitamente istituzionali”.
Inoltre, conclude il presidente, “è impensabile che un ragazzo o un professore che si sospetta abbia potuto contrarre il virus mentre è a scuola venga rimandato a casa senza l’esito del test che lo dichiari negativo al contagio“.
La proposta sulle modalità anti-Covid, decisamente più “severa” delle indicazioni in vigore, è stata subito “bollata” dal ministero della Salute: le uniche linee guida in vigore per le scuole sono quelle elaborate dall’Istituto superiore di sanità ed approvate lo scorso 28 agosto, hanno fatto sapere dal dicastero guidato da Roberto Speranza, precisando che “il documento è stato approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, da ANCI e UPI”.
Si ricorda che le linee guida dell’Iss prevedono che in caso si presenti un sospetto caso Covid a scuola, i genitori del bambino devono essere avvertiti e devono riportare il figlio a casa. Quindi verrà avvertito il pediatra o il medico di base che attiverà tutte le procedure del caso.
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