Dopo tanta attesa, i test salivari arrivano nelle scuole. Accadrà a maggio e si partirà da quelle lombarde. Il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, ha detto che “è partita una lettera precisa dell’assessore Moratti al Ministero della Salute per chiedere che ci venga formalmente autorizzato l’utilizzo del tampone salivare molecolare su tutto il territorio regionale, dopo la sperimentazione svolta nel Comune di Bollate”. La risposta sarebbe già pervenuta ed è positiva.
“Da maggio – ha confermato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – la Lombardia utilizzerà in ambito scolastico i test salivari molecolari frutto di una sperimentazione attuata dall’Università degli Studi di Milano”.
Secondo il presidente della Lombardia questo genere di verifiche sulla presenza del Covid-19 sulla popolazione scolastica è più attendibile di quanto è stato detto sino ad oggi: a dirlo, nella stessa giornata, è stato anche il professor Massimo Galli, direttore del reparto di Infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano.
“Questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare”, ha assicurato Fontana.
Il fine è quello “attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali”, ha sottolineato il presidente della Lombardia.
La richiesta di utilizzare i salivari molecolari era già stata avanzata diversi mesi fa al Cts nazionale senza ottenere risposte: ora, però, la situazione è cambiata.
“Finalmente ieri – ha ricordato Fontana – il ministro Roberto Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia. Pertanto, considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia, in sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al Covid-19″, ha concluso il presidente.
Anche la vicepresidente e assessore al Welfare delle Lombardia, Letizia Moratti, ha espresso la sua soddisfazione per il via libera all’impiego dei test salivari-molecolari anche in Italia.
“Questo strumento diagnostico, già in uso in Europa e Stati Uniti – ha detto Moratti, che è stata anche ministro dell’Istruzione con il governo Berlusconi – non comporta la presenza di personale sanitario per la raccolta del campione e pertanto, nella sua estrema semplicità e praticità, si presenta ideale per le scuole”.
“Il test salivare molecolare – ha tenuto a dire Moratti – non dipendendo da operatori professionali e da luoghi dedicati, consentirebbe di liberare una notevole quantità di risorse attualmente impiegate in personale e logistica come oggi impongono i tamponi”.
“Questo vantaggio appare allo stato attuale di notevole importanza, dato che il Paese e le Regioni stanno organizzando una campagna vaccinale di lunga durata e ampia portata e, contemporaneamente, piani di riaperture progressive di tante attività sociali e produttive”, ha concluso Moratti.
A breve, l’impiego dei test salivari si realizzerà anche in altri ambiti. “Prevedere un pass per spostarsi da una Regione all’altra o muoversi per motivi turistici – ha detto la senatrice Mariolina Castellone (M5s) della Commissione Igiene e Sanità – sarà una delle soluzioni per evitare che i contagi tornino ad aumentare con lo spostamento di persone positive asintomatiche”.
“Oltre ai tamponi molecolari e antigenici potranno giocare un ruolo importante anche i test salivari, una volta validati, che come MoVimento 5 Stelle abbiamo sempre sollecitato, a partire dal sottosegretario Pierpaolo Sileri che già a settembre ne ipotizzava un uso massiccio per le scuole”.
Secondo la senatrice grillina i costi per i test salivari dovrebbero essere totalmente a carico dello Stato. “L’odioso rischio è di creare dei cittadini di serie A che possono permettersi tamponi e cittadini di serie B che non possono”, ha concluso Castellone.
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