Il rientro a scuola a settembre si avvicina sempre più. Mancano circa due mesi alla riapertura dei cancelli degli istituti scolastici e ancora non è stata presa una decisione a proposito delle misure da adottare per contrastare il Covid. Difficile anche fare previsioni sull’andamento dei contagi, che al momento stanno facendo registrare un vero e proprio boom. Cosa succederà in autunno?
Questo è quello che si chiedono docenti e dirigenti, che attendono risposte dalle istituzioni per capire come muoversi. Queste, però, a quanto pare tarderanno ad arrivare. Come ha detto ieri sera il Ministro della Salute Roberto Speranza, ospite della trasmissione “In Onda” su La7, non si può decidere adesso per settembre. “Esprimerci oggi quando mancano ancora due mesi non sarebbe onesto”, ha detto Speranza.
Sembra che quest’ultimo speri di non dover mantenere l’obbligo di mascherina a scuola, ma non sa se sarà costretto a farlo a causa della situazione pandemica che potrebbe aggravarsi. “Ci auguriamo di no, ma è una valutazione che potremo fare solo quando avremo più chiaro il quadro epidemiologico”, ha spiegato. Resta da vedere cosa succederà anche considerando l’attuale crisi di governo.
Il tema è abbastanza divisivo: oltre a coloro che si lamentano per la mancanza di linee guida chiare fino all’ultimo, ci sono coloro che spingono verso l’eliminazione dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione Covid a scuola e altri che invece pensano che, visto che gli istituti sono luoghi pubblici e al chiuso, sarebbe meglio fare il contrario per prevenire una nuova ondata di Covid in autunno.
Il nodo mascherine, le ultime di Speranza
Il Ministro della Salute ha poi parlato in generale a proposito delle mascherine: “Sono raccomandate, mentre sono obbligatorie per la maggior parte dei mezzi pubblici. Siamo passati da un regime di obbligo – specifica – alla raccomandazione, quindi basandoci sulla responsabilità individuale. È evidente che questa fase non potrà essere gestita come nel 2020, per questo è importante saper affrontare la sfida che ci aspetta in maniera diversa”.
La posizione del Ministro sull’isolamento per gli asintomatici
Una nuova ondata di Covid-19 da fine giugno sta attanagliando l’Italia. I numeri dei contagi sono altissimi, ma per fortuna non c’è eccessiva pressione negli ospedali. I positivi al virus di solito hanno sintomi lievi o sono addirittura asintomatici.
Di recente si è discusso a proposito della possibilità di eliminare l’obbligo di isolamento per i positivi che non presentano sintomi. Speranza non crede sia una soluzione da attuare: “Io sono contrario a fare uscire gli asintomatici. Se si è positivi bisogna stare a casa. Tutti i positivi, sintomatici e asintomatici”.
E sulla quarta dose di vaccino il Ministro ha fatto un’ulteriore specifica, affermando che potrà essere somministrata “anche a chi ha contratto il virus, purché siano passati 120 giorni”.