La regolamentazione anti Covid del nostro Paese basata sulle fasce di colore, zona rossa, arancione, gialla e bianca, potrebbe essere presto rivista. A comunicarlo Franco Locatelli, coordinatore del Cts, ospite di Che tempo che fa, il programma di Fabio Fazio: “Il sistema della colorazione delle regioni è stato elaborato in maniera concertata tra ministero e Regioni in un’epoca diversa”, osserva Locatelli. “Che si possa arrivare a una riconsiderazione sta nella logica delle cose. Detto questo non dimentichiamo che esiste un carico di gestione nelle strutture ospedaliere anche per gli asintomatici che devono essere tenuti separati. Così come non facciamo l’errore che gli asintomatici non possano contagiare“, aggiunge Locatelli.
E sullo stesso argomento si aggiunge la voce del ministro della Salute Roberto Speranza, a Controcorrente: “La vita della stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata senza grandi limitazioni. Nelle prossime settimane dovremo aprire un confronto in particolare con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico per discutere le proposte e affrontare questa fase che sembra diversa rispetto alle precedenti”.
“Siamo però in un momento non facile – avverte – dato che i numeri dei contagiati sono molto molto alti. Grazie ai vaccini, le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato ma la pressione è comunque molto forte. L’Oms ci dice che ci stiamo avvicinando al picco, dobbiamo valutare bene cosa accade nei prossimi giorni e, come abbiamo sempre fatto, adeguare le regole alla fase epidemiologica che stiamo vivendo”.
Cosa potrebbe cambiare sul fronte della scuola? Innanzitutto ricordiamo che ad oggi le deroghe alla scuola in presenza sono possibili solo in zona rossa e per eccezionali casi di contagio o di focolai, mentre molte regioni pressano perché gli amministratori locali possano disporre la DaD anche in altre fasce di colore. Dunque la prima normativa che potrebbe cambiare nel sistema scolastico potrebbe riguardare proprio la didattica a distanza.
Insomma, i sindaci e i presidenti di regione vorrebbero intervenire sulla apertura e chiusura delle scuole prescindere dalle fasce di colore, cosa che oggi non è consentita loro, come dimostrano i recenti esiti positivi dei ricorsi al tar da parte di genitori che hanno preteso per i loro figli la didattica in presenza, in aperta contestazione con i provvedimenti di chiusura scuole di taluni amministratori.
In sintesi, se dovesse decadere l’assetto normativo basato sulle fasce di colore potrebbe venire a mancare anche la disposizione che disciplina in modo rigido il ricorso generalizzato alla didattica a distanza.
Nulla cambierebbe invece dal punto di vista dei trasporti scolastici dedicati, ad esempio. Ricordiamo infatti che le ultime disposizioni del Governo (come da tabella che segue) prevedono che in qualunque fascia di colore il trasporto scolastico dedicato, sia quello relativo ai bambini sotto i 12 anni, che quello relativo ai ragazzi sopra i 12 anni, è consentito anche senza green pass, quindi anche senza tampone negativo né vaccino, tanto in zona bianca quanto in zona gialla o arancione.
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