Non erano voci: come abbiamo già scritto, prende corpo l’ipotesi che metà gennaio arriveremo a 100mila contagi di Covid-19, anche a seguito del ritorno in classe, tra due settimane, di oltre otto milioni di alunni e un milione di insegnanti. A dirlo, ad ‘Affaritaliani.it‘, è stato anche Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano e membro del Cts della Lombardia. Le parole dell’esperto arrivano nel giorno in cui il tasso di positività sale all’11,5%: mai era capitato, dall’inizio pandemia che si registrasse un positivo al Coronavirus ogni nove tamponi effettuati. E anche se il numero complessivo dei contagi nelle ultime 24 ore è sceso a poco più di 24mila e le vittime 81, con il numero dei tamponi crollato da oltre 900mila a 217mila, crescono i timori per le prossime settimane, quando riprenderanno tutte le normali attività.
“Gli spostamenti per le feste, i baci, gli abbracci e poi la riapertura delle scuole il 10 gennaio faranno sentire i loro effetti con il picco probabilmente attorno al 15-20 gennaio. Potremmo arrivare, come in altre nazioni, a circa 100mila casi al giorno di positivi”, ha detto l’importante virologo.
Probabilmente, ha continuato Pregliasco, “non siamo ancora arrivati al picco di questa nuova ondata, che presumibilmente si raggiungerà dopo le feste”.
L’esperto epidemiologo guarda anche al prossimo anno: “Dobbiamo considerare il coronavirus come l’andamento delle onde che produce un sasso nello stagno. Prima abbiamo la più imponente e poi se ne verificano delle altre. Non siamo ancora al livello dell’acquietamento. Ci sarà probabilmente un’altra ondata il prossimo inverno, dopo che in primavera e in estate, grazie anche al caldo e al fatto che le persone stanno maggiormente all’aperto, sicuramente si registrerà un miglioramento”.
Pregliasco non ha dubbi: nel 2022 “non usciremo dalla pandemia, ma dopo questo giro il numero di vaccinati sarà molto alto e di infettati e reinfettati. La prossima onda del Covid sarà quasi certamente come una brutta stagione influenzale”.
Anche sulla quarta dose, il virologo sembra non avere dubbi: “dopo sei mesi la protezione della vaccinazione cala. In definitiva, il destino è quello del vaccino contro l’influenza: gratuito per i soggetti fragili e anziani e a pagamento per un giovane”, ha concluso il virologo.
Almeno sul breve periodo, di tenere le scuole chiuse, però, il Governo non ne vuole sapere: lo hanno detto, in successione, il ministro Patrizio Bianchi, quindi il premier Mario Draghi e poi anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha di fatto bocciato la richiesta di 200 sindaci di prolungare le festività natalizie.
Per il rientro a gennaio, sta prendendo forma la volontà di realizzare uno screening straordinario degli studenti, di cui dovrebbe occuparsi il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo: il decreto Festività il ministero della Difesa darà “supporto a regioni e province autonome nello svolgimento delle attività di somministrazione di test” con “i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale”.
A tal fine si stanziano i 9 milioni di euro, cui si aggiungono 14,5 milioni per le spese del personale per l’anno 2022. Saranno conferiti anche 10 incarichi semestrali a biologi, fisici e chimici. Inoltre la struttura commissariale fornirà mascherine FFp2 e FFp3 a docenti e personale delle scuole dell’infanzia o che hanno a che fare con alunni con disabilità o fragilità che non permette loro di portare la mascherina chirurgica.
Inoltre, scrive l’Ansa, “fonti di governo ricordano che le deroghe locali al principio della ‘scuola in presenza’ sono possibili solo in zona arancione o rossa“.
Tuttavia, già ci sono alcuni sindaci, come Clemente Mastella, primo cittadino a Benevento, che parlano già di ritorno alla DaD subito dopo la fine delle vacanze natalizie e del nuovo anno.
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