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Covid, vaccino inefficace e non sperimentato: per la senatrice Granato solo il tampone dà garanzie, cittadini disobbedite [INTERVISTA]

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Una “iniqua vessazione”. Così definisce l’introduzione del Green pass obbligatorio, anche tra il personale della scuola, la senatrice Bianca Laura Granato, di Alternativa c’è: intervistata dalla Tecnica della Scuola, l’ex grillina spiega perché si dice contraria alla vaccinazione per prevenire il Covid-19.

“Questo vaccino – ci dice – viene somministrato con un’autorizzazione condizionata, perchè non è stato approvato definitivamente dall’Ema e sulle correlazioni con altri farmaci e patologie non esistono studi che accertino il rapporto rischi-benefici. Si procede a tappe forzate, navigando a vista, sulla base di suggestioni statistiche, su campioni spesso non attendibili: cambiano di continuo le prescrizioni sui vaccini, prima è consigliata una tipologia, poi dura 12 mesi, poi 9”.

“Il Governo – continua Granato – lo ha imposto con una politica sanitaria senza alcuna trasparenza e di dubbia efficacia“.

Facciamo notare alla senatrice che la maggior parte degli esperti epidemiologi è concorde nel dire che la vaccinazione rimane l’arma più importante per contrastare il Covid-19. Lei ribatte: “i cittadini dovrebbero essere informati in maniera plurale, non solo da virologi cooptati. Ecco perché senza dati scientifici, io il vaccino non lo faccio”.

Solo il tampone…

La senatrice calabrese è convinta che “il Green pass non ha alcuna valenza nel contrastare il Covid: solo il tampone – incalza – offre garanzie, ma lo si deve fare a pagamento e questo è un grave violazione degli articoli 1 e 3 della Costituzione”.

E ancora: “mentre per tutti i vaccinati, il Green pass dura 12 mesi ma ci stanno dicendo in maniera abbastanza pressante che se non si ricorre alla terza dose dopo 6 mesi la protezione non c’è. Quindi si tratta di una misura inefficace a livello sanitario e vessatoria verso chi ha fatto una scelta diversa”.

Granato è un fiume in piena: “il Green pass – aggiunge – è un surrettizio obbligo alla vaccinazione senza responsabilità da parte dello Stato. Questo provvedimento deve scomparire”.

L’Europa può cambiare le cose?

Secondo la senatrice, inoltre, se i ricorsi in Italia vanno male non è un caso. “I ricorsi – sostiene – sono perdenti in Italia (non si sa come mai, anche perché la Costituzione non è stata sospesa o abrogato), ma forse quelli europei” possono cambiare le cose, perchè fanno “riferimento alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, al Regolamento 953, che impone la non discriminazione tra soggetti vaccinati e non, forse può dare ragione ai ricorrenti: per fortuna siamo anche cittadini europei, per fortuna, oltre che italiani”.

“Anche durante l’audizione in Senato, il dottor Silvio Brusaferro non ha saputo rispondere sulla base di quali dati il vaccino sarebbe durato 12 mesi”.

La mancata esibizione del certificato in Senato

La senatrice ha quindi confermato che senza dati scientifici non intende vaccinarsi: “il Green pass ce l’ho con il tampone”. Ma non sempre lo esibisce.

Qualche giorno fa, racconta, “in Senato non ho voluto presentare il certificato verde perché stavamo lavorando sul regolamento: non si sono rispettate le minoranze. Tutto questo per me ha portato ad un atto di disobbedienza, tutti i cittadini dovrebbero disobbedire a questa iniqua vessazione”. 

A seguito di quanto accaduto, a Palazzo Madama è cambiato il regolamento per chi non ha il Green pass: “adesso, se riaccadesse, verremmo bloccati all’ingresso. Non è una limitazione compatibile con l’esercizio del mandato parlamentare che deriva dai cittadini e non è soggetto a limitazioni di questo genere”.

La stima per chi non si vaccina a scuola

In Italia vi sono centinaia di docenti e Ata sospesi dal servizio perché privi del certificato verde. Alcuni sono pronti perdere il lavoro. Cosa ne pensa Granato?

“Esprimo – replica la senatrice – la mia stima ai lavoratori che si sono rifiutati di presentare il Green pass, anche a beneficio degli altri cittadini che non si rendono conto della deriva a cui il Governo ha avviato il Paese. Perché – conclude – è stata imposta una politica sanitaria senza alcuna trasparenza e di dubbia efficacia: i risultati li stiamo notando”.

Alessandro Giuliani

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