È passato ormai più di un anno e mezzo da quei giorni di lockdown in cui tutto era incerto e non si sapeva come affrontare l’imminente pandemia. Da quei giorni, diversi esperti si sono esposti dando il loro punto di vista sui fatti. Adesso, si è arrivati a una conclusione: “siamo fuori dalla pandemia”, dichiara l’immunologa Antonella Viola, professoressa ordinaria di Patologia Generale e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, in un’intervista all’Ansa.
L’esperta Viola ribadisce: “Ci siamo svegliati in un nuovo giorno in cui conviviamo con un nuovo virus e di conseguenza ogni tanto dovremmo usare le mascherine nei luoghi chiusi, dovremmo usare i green pass ancora per un po’, ma abbiamo avuto un’estate normale, siamo qui a chiacchierare tranquillamente”.
E continua: “Non dobbiamo continuare a pensare che siamo ancora in emergenza, perché altrimenti la vera emergenza diventerà l’ansia da pandemia nelle persone. Il risultato raggiunto e l’uscita dalla fase più grave sono da imputare soprattutto all’elevata percentuale di vaccinati nel Paese, che si è ottenuta anche grazie agli interventi costanti dei virologi che, attraverso i media, quotidianamente spiegano i vantaggi della vaccinazione. Il merito va a loro e a chi ogni giorno è stato lì a dire che i vaccini sono sicuri, non modificano il Dna e così via”.
“Ci siamo trovati completamente impreparati quando è scoppiata la pandemia: non avevamo un piano pandemico, le mascherine – conferma l’immunologa -. Siamo stati travolti da un’emergenza di cui nessuno sospettava, che è stata pagata a caro prezzo. Uno sbaglio da non ripetere, facendo tesoro di quanto imparato nell’ultimo anno e mezzo, anche a livello di informazione mediante gli scienziati”.
Infine, Antonella Viola conclude: ” ci siano stati degli errori, specialmente all’inizio, perché non si conosceva esattamente quello che stava accadendo. La scienza è dubbio, a maggior ragione nei confronti di una cosa completamente nuova. Tra questi errori anche la gestione della comunicazione, perché a qualcuno è stato dato troppo spazio. Il problema è che è stata spettacolarizzata la pandemia”.
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