“Il tempo sarà galantuomo e vedrete come andrà finire. Si andrà lì: con la didattica a distanza, la didattica a vista, con le turnazioni, ovviamente rispetto a quegli studenti che possono autogestirsi una parte di giornata senza i genitori”: lo scenario, dopo l’impennata di contagi degli ultimi giorni, è del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Il governatore veneto non si augura, certamente, che le scuole siano costrette a non fare lezione presenza. “Tifo perchè la scuola rimanga aperta e non perchè si chiuda. Sono stato criticato perchè ho posto una questione”, sottolinea.
Poi aggiunge che non sa ancora “come si espleterà” la modalità per la scuola a distanza, “ma potrebbe essere che si farà un giorno per settimana per classe, una settimana al mese per classe”.
Poi Zaia ricorda i numeri ufficiali degli alunni risultati sinora positivi al Coronavirus.
“Oggi in Veneto ci sono 2.715 studenti in isolamento, lo 0,38% – ha riferito Zaia – Su 707 mila ragazzi ci sono 388 casi, che rappresentano lo 0,08%. Consideriamo che la Campania in isolamento ne ha oltre 8 mila”.
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