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Crediti dello Stato verso le scuole, la Flc-Cgil ci prova con la class action

Una mega-causa collettiva nei confronti del ministero dell’Istruzione per tutelare gli utenti, studenti e famiglie, a seguito dell’ormai annosa mancata assegnazione dei fondi statali destinati al funzionamento ordinario: l’idea è della Flc-Cgil, che nei prossimi giorni ha deciso di diffidare ufficialmente viale Trastevere per il mancato invio di fondi ormai pari a 1,6 miliardi di euro. A rendere particolare l’operazione di recupero crediti, pari in alcuni istituti a centinaia di migliaia di euro, è il fatto che la diffida è stata realizzata assieme ad alcune associazioni dei genitori: i diretti interessati, primi responsabili degli alunni, si sono offerti come autori di una vera e propria class action rivendicando il mancato godimento di un loro diritto: negare alle scuole i soldi per i beni di prima necessità, a volte anche per le supplenze, significa venire meno al “rispetto – ha spiegato il sindacato guidato da Mimmo Pantaleo – del principio costituzionale che prevede l’obbligo per lo Stato di finanziare la scuola della Repubblica e la gratuità del servizio“. La diffida è pronta ed entro qualche giorno verrà inviata al dicastero dell’Istruzione. Prima però ci sarà l’approvazione in Parlamento della manovra Finanziaria: se, come probabile, il provvedimento passerà bisognerà verificare se al suo interno sarà ancora presente la norma che risolverebbe il credito dei diecimila istituti italiani attraverso il recupero del 30% dei risparmi derivanti dalla Legge 133/08. Lo stesso “calderone” che, oltre ad essere destinato a premiare il merito, dovrebbe essere utile a salvare il personale dal blocco triennale degli stipendi.
Alessandro Giuliani

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