Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha detto di non sapere se farà parte o meno di un tavolo o una commissione sulla violenza giovanile e il bullismo. Queste le sue parole, raccolte dall’Ansa: “Mi sono reso disponibile, ma al momento non esiste nessun documento, non c’è una carta in cui se ne parla ed io darò la mia disponibilità quando avrò visto anche chi c’è dentro questa commissione”.
Nulla di certo ancora, quindi. Valditara ha annunciato di aver pensato lui dicendo che domani, giovedì 14 novembre, dovrebbe essere pronta una bozza di proposta di incarico.
Al momento però Crepet ha aggiunto: “Sono disponibile a parlarne ma sono abituato a guardare le carte, il ministro sa che ha con me la possibilità di parlare e lo ringrazio per la fiducia che ha espresso”.
Ieri avevamo dato notizia dell’intenzione del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di nominare lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet a capo di un progetto per portare l’educazione all’affettività nelle scuole, previsto anche dalla Fondazione Giulia Cecchettin.
Il Corriere della Sera ha riportato queste parole del ministro: “L’educazione civica, e al suo interno l’educazione al rispetto verso le donne, deve caratterizzare l’intera attività didattica di tutti i docenti, non limitarsi alle 33 ore all’anno obbligatorie per legge. È uno degli obiettivi principali messo in evidenza nelle linee guida inviate a tutti gli istituti e da realizzare coinvolgendo i giovani, anche attraverso laboratori. A coordinare l’iniziativa sarà il professor Paolo Crepet, che lavorerà insieme ad esperti come i magistrati delle Procure minorili”.
Nella serata di ieri, 12 novembre, è arrivata però la smentita di Crepet. “Sono onorato che il ministro dell’Istruzione e del Merito abbia fatto il mio nome, ma non so di nessuna commissione in merito all’educazione all’affettività, non ho ricevuto alcun incarico e le dirò di più: da sempre sono contrario a questa ora proposta in maniera extracurricolare”, ha detto a Il Fatto Quotidiano.
La proposta sarebbe frutto solo di qualche “informale chiacchierata” tra il sociologo e il ministro, ma nulla di più: “Mi hanno invitato a cena ma non so dov’è la casa”, scherza lo scrittore che in merito alla vicenda dice che “neanche avrebbe il tempo da dedicare ad un simile impegno”.
“Parlo spesso con Valditara, ma avevamo accennato alla necessità di un gruppo di lavoro sul disagio giovanile. Per me la questione dell’ora dell’affettività resta un’idea errata: chi è il professore che può essere deputato a farla? E poi, alle medie, alle superiori? Quando si parla di effettuare laboratori al pomeriggio allora stiamo dicendo che la scuola al mattino non è sentimentale, non educa all’affettività?”, ha aggiunto.
A La Repubblica Crepet ha detto: “Non ho nessun incarico da coordinatore. Con il ministro avevamo avuto dei colloqui informali. Valditara mi aveva chiesto cosa pensavo bisognasse fare contro la violenza e il bullismo e gli avevo suggerito di istituire una commissione, perché senz’altro su questo c’è da lavorare. Se mai verrà creato questo pool potrò darò il mio contributo, probabilmente non da presidente visti i miei molteplici impegni”.
Valditara, poi, ha replicato: “Ho chiesto al Prof. Paolo Crepet di coordinare un tavolo sul bullismo. Il Prof. Crepet ha manifestato il suo vivo interesse. Entro giovedì sarà pronta una bozza di proposta di incarico. È mia ferma intenzione avviare ogni iniziativa utile che contribuisca a stroncare questo fenomeno in drammatico aumento. Questi i fatti, le polemiche non mi interessano, le lascio a chi non ha a cuore la soluzione dei problemi”.
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