Paolo Crepet, noto psichiatra, è intervenuto a Radio Cusano Campus per un commento sulla ricerca Censis in merito all’utilizzo degli psicofarmaci da parte di 4 milioni di italiani: “Rabbia sociale sul web? Che ci sia gente che approfitta di uno strumento che ti rende visibile dalla tua caverna è abbastanza comprensibile. I 3 minuti di notorietà li ottieni bestemmiando e non certo facendo un ragionamento raffinato. 4 milioni di italiani usano psicofarmaci? 4 milioni mi sembrano anche pochi. Questo fa parte anche della cattiva cultura sanitaria che abbiamo, legata a forum, chat, cose che si leggono sulla rete”.
E poi sull’utilizzo degli smartphone afferma: “Dire che gli italiani sono sempre con lo smartphone è come dire che mangiano la pasta. Non so se siamo campioni mondiali o siamo vice, mi pare anche un dato sottostimato. Lo smartphone è uno strumento di lavoro e comunicazione, ma anche di svago. Su questo non farei una battaglia punica, il problema è educativo semmai. Se poi, per parlarci, usiamo una scrittura tipo whatsapp e non usiamo più le parole, gli sguardi, gli incontri, io sarei preoccupato ma non solo per l’Italia, per il mondo”.
A procurare ansia, secondo il rapporto Censis, è soprattutto il lavoro che manca o che non dà molta stabilità, soprattutto per il 44% della popolazione.
Anche se rispetto al 2017 gli occupati aumentano, in realtà cresce solo il numero di quelli a tempo parziale, ben 1,2 milioni, tanto che tra il 2007 e il 2018 il part time è aumentato del 38%, soprattutto quello involontario, praticamente raddoppiato rispetto al 2007 e ancor di più (71,6%) tra i giovani.
Calano dunque le ore complessive di lavoro (2,3 miliardi rispetto al 2007) e anche le retribuzioni (del 3,8%). Ci sono quasi 3 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro all’ora, specie tra giovani e operai.
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