Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è intervenuto ieri sera, 11 novembre, al programma La Torre di Babele condotto da Corrado Augias in onda su La7. In questa occasione ha parlato, come spesso capita, anche di scuola e di educazione dei giovani.
“Se do tutto ad un bambino, lui non desidera niente. Ci vuole la scuola, ci vuole la buona scuola. Ci vogliono dei professori autorevoli, che ti insegnano delle cose che ti fanno crescere. Questo negli ultimi anni è stato abbattuto. Abbiamo costruito scuole orrende, abbiamo abbassato il potere salariale del docente, lo abbiamo denigrato. Per i ragazzi i docenti sono persone che non contano nulla”, ha esordito l’esperto.
Quest’ultimo si è detto favorevole all’educazione sessuale a scuola, ma con qualche perplessità: “Ho sempre pensato: chi è il professore di educazione sessuale? Gli psichiatri? No. Darei alla scuola un ruolo diverso: spiegare la differenza tra genitalità e l’erotismo. Non avere paura di questo, che è parte del nostro corpo. Dobbiamo educare allo stupore della bellezza. Farei un esperimento in un liceo, politicamente scorretto. Vorrei portare in un liceo un capolavoro di Kubrick, Lolita”.
Quest’ultima affermazione è stata oggetto di molte polemiche sui social: “Lolita parla di pedofilia e stupro. È un romanzo meraviglioso ma di questo parla. Crepet in tv dice che va portato nelle scuole e ok, ma per cosa? Per lui, per spiegare l’archetipo del desiderio dell’adulto per l’acerba (?) e nomina la lusinga, accosta così pedofilia e lusinga”, questo un post su X che sta facendo discutere.
Infine Crepet ha discusso di dress code a scuola: “Ci sono dei limiti di decenza. Non si può andare a lezione in bikini. Ma poi c’è la sfrontataggine della giovinezza che ci deve essere ed oggi è castrata”.
Nel frattempo, in occasione del primo anniversario dall’omicidio di Giulia Cecchettin, il padre Gino ha annunciato che uno degli obiettivi di “Fondazione Giulia” (che sarà presentata ufficialmente il 16 novembre alla Camera dei Deputati) sarà di inserire nei programmi scolastici un’ora di educazione all’affettività.
Tutto questo in accordo con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: “L’educazione civica, e al suo interno l’educazione al rispetto verso le donne, deve caratterizzare l’intera attività didattica di tutti i docenti, non limitarsi alle 33 ore all’anno obbligatorie per legge. È uno degli obiettivi principali messo in evidenza nelle linee guida inviate a tutti gli istituti e da realizzare coinvolgendo i giovani, anche attraverso laboratori. A coordinare l’iniziativa sarà proprio Crepet, che lavorerà insieme ad esperti come i magistrati delle Procure minorili”.
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