A margine del convegno organizzato a Roma dal sindacato Gilda degli insegnanti, il direttore de La Tecnica della Scuola, Alessandro Giuliani, ha raccolto alcune riflessioni di Paolo Crepet, psichiatra e scrittore.
Per Crepet, l’autorevolezza dell’insegnante oggi manca a causa dell’ingresso delle famiglie: “Dagli anni ’70 sono entrate le famiglie. E questo è stato un disastro, perché ognuno si sente alla pari di chi insegna da 30 anni”.
“Si entra nelle aule – prosegue lo psichiatra – e si inizia a sindacare sui voti, sul 4 o 5 al figlio o al nipote. Così si forma un insana competizione”.
Crepet parla anche dell‘aspetto economico, altro motivo di perdita di autorevolezza dei docenti: “Negli anni è venuto a mancare il potere d’acquisto. Ai miei tempi il maestro era un signore. Oggi con 1200-1300 euro al mese l’insegnante è un poveraccio.
Per cui le famiglie pensano che ‘quello non è un insegnante. E’ uno sfigato!”.
Infine, uno dei temi molto spesso portati avanti dallo psichiatra in altre occasioni, il rapporto genitori-figli: “I genitori non sanno educare più. E questo va a discapito della scuola, perchè se un docente invece vuole fare il proprio lavoro bene, ecco che paradossalmente diventa l’anello debole”.
Concetto che Crepet ha rimarcato anche nel corso del dibattito: “Basta con le mamme che preparano lo zainetto ai figli, basta quelle che fanno il catering, portando la pizzetta calda. Per me i bambini devono giocare con il pongo, non con il tablet”.