Il celebre psichiatra Paolo Crepet, in un articolo a firma sua pubblicato qualche giorno fa su La Stampa, ha fatto una profonda riflessione a proposito di scuola e merito, dicendo che, in ogni caso, è bene che l’opinione pubblica discuta a proposito di scuola, nel bene o nel male.
“Il professore Valditara un ‘merito’ comunque ce l’ha: far parlare di scuola dopo decenni di oblio e sottovalutazione. Non voglio pensare che si tratti solo di strategia mediatica o di cura della visibilità, credo invece che dalla ridefinizione del suo dicastero vi sia una visione contradditoria, opinabile, ma che costringe l’opinione pubblica a riflettere sul tema centrale di una comunità: la formazione e l’educazione delle nuove generazioni”, ha esordito.
Poi lo studioso ha spiegato che ritiene giusto, quasi naturale, valutare i docenti: “Credo in una scuola in cui chi vi lavora sia valutato. Ogni volta che andiamo a un concerto, leggiamo un libro, ascoltiamo un’opinione esercitiamo il diritto di valutazione: perché a scuola non dovrebbe valere? Confrontiamoci su come farlo”, ha aggiunto.
Infine Crepet ha espresso la sua opinione a proposito dei numerosi recenti episodi di violenza scuola, perpetrata dagli studenti, ponendo alcune domande: “Cosa è giusto fare quando un ragazzo o una ragazza esercita violenza su persone o cose? Buonismo, condoni educativi? Questo è ciò che è stato praticato con risultati terrificanti: crescita dell’abbandono scolastico, 100% di promozioni alla maturità, abbassamento dei livelli di apprendimento. Se si vuole uscire dal ‘sorvegliare e punire’ dove il senso civile conduce, quale strada dobbiamo percorrere?”, ha concluso.
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