“L’ideale sarebbe che le scuole -spiega- si attivassero per organizzare i corsi di recupero, ma in tempi di spending review, le risorse sono ridotte all’osso, per questo la spesa ricade sulle famiglie, già duramente provate dai costi di libri e corredo scolastico”.
“Negli ultimi anni -aggiunge Dona- il costo delle ripetizioni per uno studente delle superiori è aumentato. Oggi per un’ora di lezione si spendono in media intorno ai 25 euro, ma sul prezzo incidono due componenti importantissime: la materia e l’insegnante”.
“Se, per esempio, ad insegnare greco o matematica -sottolinea- considerate come le materie più ostiche dagli studenti, ci si rivolge ad un professore di ruolo l’ora può costare anche 35-37 euro; la spesa scende intorno ai 20-25 euro se il tutor è uno studente universitario (oppure se la materia è tra le meno impegnative)”.
“Costi variabili -continua il segretario generale dell’Unione nazionale consumatori- anche a seconda della classe dello studente: preparare un ragazzo alla maturità costerà di più che colmare le lacune di uno studente del primo anno di liceo. A volte sono gli alunni delle scuole medie ad avere bisogno di una mano per lo svolgimento dei compiti o per ripetere la lezione: in questo caso il costo oscilla tra i 10 e i 15 euro l’ora”.
“Prima di procedere nella ricerca di un professore -aggiunge- per aiutare i figli che hanno problemi a scuola è bene verificare se lo studente ne abbia davvero bisogno: in alcuni casi basterà che si organizzi con un compagno più bravo per recuperare facilmente”.
“Se si ritiene, invece, che il supporto esterno sia indispensabile, è necessario valutare l’opzione più adatta al ragazzo: le ripetizioni collettive, ad esempio, potrebbe invogliare lo studente a passare qualche ora in più sui libri (oltre ad essere più economiche), ma non devono diventare un elemento di distrazione”.
“Scegliendo uno studente universitario -fa notare Massimiliano Dona- piuttosto che un professore di liceo, poi, si può risparmiare anche il 50%, così come andare a domicilio costa meno di far venire il professore a casa (a patto che non si perda troppo tempo per raggiungere la destinazione)”.
“Anche la sharing economy -suggerisce- potrebbe essere un’opportunità: in tempi di condivisione si potrebbero mettere al servizio di altri i propri talenti (può bastare cucire, stirare o sapere fare buone torte), in cambio di lezioni gratuite per il figlio”. (Adnkronos)
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