Cresce l’attesa per il decreto del Miur sulla formazione obbligatoria per i docenti, prevista dal comma 124 della Legge 107/2015.
Si tratta di indicazioni innovative, che renderanno obbligatoria la formazione in servizio dei docenti di ruolo, oltre che permanente e strutturale. Facendo rientrare queste attività nell’ambito dei rinnovati adempimenti connessi alla funzione docente.
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Al momento, quel che possiamo dire è che le attività di formazione saranno definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il PTOF e con i risultati emersi dal piano di miglioramento delle istituzioni scolastiche, adottato ogni tre anni con decreto del Miur dopo aver sentito le organizzazioni sindacali.
Ancora non è dato sapere con precisione quali siano gli ambiti su cui verterà questa formazione. Si ventila che possa trattare probabilmente lo sviluppo di una didattica innovativa con l’uso delle moderne tecnologie informatiche ed il potenziamento della lingua inglese. Per quanto attiene alle modalità di formazione, sembrerebbe che i docenti dovranno formarsi sia in presenza che autonomamente da casa in modalità on-line.
Ricordiamo che la formazione è sempre stata facoltativa e considerata dalla norma come servizio a tutti gli effetti, quindi soggetta al recupero o al pagamento delle ore svolte. Così come avviene tutt’oggi nel mondo del lavoro aziendale privato.
La Legge 107/2015 la rende obbligatoria e permanente però la inserisce nella funzione docente. Pertanto, gli insegnanti dovranno svolgere queste ore di attività formativa che di sicuro non saranno poche, senza ricevere nessuna retribuzione aggiuntiva da parte dell’amministrazione.
Ergo, i docenti italiani, con gli stipendi più bassi d’Europa e già sovraccarichi d’impegni e mansioni a titolo praticamente gratuito, dovranno sovraccaricarsi ancor più a discapito poi della didattica.
Le energie dei docenti più vecchi d’Europa sono ormai esaurite.
Un’altra considerazione da fare è relativa al fatto che la legge 107/2015 rende obbligatoria la formazione unicamente per i docenti di ruolo, stando alla lettera.
Ci si chiede, come si procederà con i docenti assunti a tempo determinato?
Non v’è dubbio che la formazione è un pilastro fondamentale della professionalità del docente, ma forse non basta un comma di 4 righe ed un decreto ministeriale per disciplinarla, va ovviamente e necessariamente affrontata sui tavoli negoziali.
L’esigenza, anche in questo caso, del rinnovo di un CCNL scaduto ormai da quasi 5 anni è diventata d’importanza vitale per il buon funzionamento di un sistema scolastico che non può essere amministrato per decreto.
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