Secondo l’ultimo rapporto di un sito specializzato, quest’anno il numero di attacchi contro il comparto dell’istruzione sarebbero aumentati del 37% rispetto al 2023.
Se la media mondiale di attacchi settimanali si attesta sui 3.086, in Italia la media sale a 4.730, il 53,2% in più rispetto a quella globale. E se la regione più bersagliata al mondo è l’Aria Pacifica insieme con l’India, a causa della rapida adozione dell’apprendimento a distanza e dalla digitalizzazione dell’istruzione, in Europa Germania e Portogallo hanno registrato aumenti intorno al +66% di attacchi informatici rispetto al 2023.
Da qui si capirebbe che la proliferazione di piattaforme di apprendimento online rivolte non solo ai giovani ma anche a bambini in età prescolare e professionisti in pensione ha aumentato il rischio di minacce, mentre molte scuole e università, che non danno priorità alla sicurezza informatica, oggi si ritrovano con reti vulnerabili.
I cybercriminali, spiega il sito, sarebbero attratti dagli istituti scolastici perché contengono un enorme numero di dati personali: oltre a quelli dei dipendenti amministrativi e degli insegnanti, ci sono quelli degli studenti e dei loro genitori. Inoltre gli studenti, portando con loro i propri dispositivi nelle scuole e nei campus e collegandosi al Wi-Fi pubblico si espongono a rischi di sicurezza molto elevati.
In ogni caso sarebbero stati individuato 12.234 nuovi domini relativi al mondo dell’istruzione, un incremento del 9% rispetto all’anno precedente; tra questi, 1 dominio su 45 si è rivelato dannoso o sospetto.
A luglio 2024 infine sarebbero state svelate diverse campagne di phishing negli Stati Uniti che usano nomi di file legati ad attività scolastiche per attirare le vittime, come note di debito o documenti per richiedere benefici finanziari.
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