In arrivo una quarta ondata di Covid-19. A profetizzarlo, Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, intervenuto ad Agorà Estate su Rai3. Una voce che si aggiunge quella dei tanti esperti che in queste ore parlano di Covid, di obbligo vaccinale, di green pass.
“Se si osserva quello che è successo in Inghilterra, che secondo me è un’anticipazione di quanto succederà in Italia, considerando anche il fatto che il tasso di protezione della popolazione italiana è più basso di quello inglese, non è che ci vuole un’arte divinatoria per capire quello che succederà in Italia. Sta scritto nel grafico dell’Inghilterra”.
E fa un’analisi dei dati: “L’Inghilterra è passata nel giro di 40 giorni da 1000 casi a 50mila” al giorno. E avverte: “Parzialmente vero” che non ci siano ripercussioni su ospedalizzazioni e decessi. “L’Inghilterra è passata da 2-3 morti a 50 morti al giorno e da 500 ricoveri a 2.500”.
Accusa quindi alcuni commentatori di diffondere “una narrativa falsa”, perché con questo numero di casi, senza vaccino, l’Inghilterra avrebbe tranquillamente 700-800 morti al giorno”.
“Non abbiamo imparato nulla,” si rammarica il virologo. “Bisogna capire a che cosa serve un lockdown”. E aggiunge: “impone un grandissimo sacrificio alle persone perché diminuisce la qualità della vita in maniera drammatica ma serve per guadagnare tempo, per creare tutte le misure necessarie a bloccare la trasmissione virale quando i casi sono diminuiti”.
“Il Green pass è uno strumento che a mio avviso facilita la vita delle persone e le attività ricreative”, ma precisa che non si tratta di uno strumento che blocca la trasmissione del virus.
Per bloccare il virus “ci vuole un sistema di tracciamento degno di questo nome – ripete da mesi – Bisogna sviluppare un’App che funzioni, bisogna potenziare la capacità di fare tamponi e inserirla in una politica di tracciamento nazionale. Non che ogni Regione fa come le pare”.
Un tema, quello del tracciamento, che da sempre ha costituito il tallone d’Achille del nostro protocollo anti Covid, specie nelle scuole, dove i dati ufficiali e tempestivi dei contagi non sono mai arrivati.
Sulla questione della pandemia interviene anche Ilaria Capua sul Corriere della Sera e si sofferma sul tema degli indecisi che ancora stentano a sottoporsi alla vaccinazione: “Ai non vaccinati per scelta si potrebbe immaginare di proporre una piccola franchigia, per non dire ticket, in caso di ricovero Covid che vada a coprire almeno i costi non sanitari dell’ospedale: letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia, utenze”.
Le osservazioni dell’esperta investono anche l’ambito scolastico, intrecciandosi con la questione dell’obbligo vaccinale, su cui spinge Forza Italia, nella persona della senatrice Licia Ronzulli, come riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani. Un nodo che dovrebbe sciogliersi a breve, non appena il Consiglio dei ministri comunicherà la propria decisione.
Intanto Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia, sull’obbligo di vaccinazione per il personale della scuola propone che il docente o Ata non vaccinato venga sospeso dal servizio, senza possibilità di essere impiegato diversamente.
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